"Finocchio-Pinocchio di Esselunga è omofobo": scoppia il caos

Un post di un account parodia ha innescato il dibattito sui social network, tra ddl Zan e politicamente corretto

"Finocchio-Pinocchio di Esselunga è omofobo": scoppia il caos

Un finocchio travestito da Pinocchio, un account parodia e il caos è servito. Nelle ultime ore su Twitter si è acceso il dibattito su una vecchia pubblicità Esselunga, con verdura e frutta travestite da personaggi. Tutto è nato da un post di tal Frampagna Campesco (account fake del professor Francesco Campagna), volutamente mirato a scaldare gli animi.

“Siamo nel 2022, siamo in Italia; questo dovrebbe voler dire il trovarsi in un luogo civile. E invece no. Dopo l’affossamento del ddl Zan, ora le bustine omofobe distribuite da catene con rimandi fallici nel logo. A me? Fa schifo?”, le parole che accompagnano l’immagine del finocchio travestito da Pinocchio. Le due fazioni si sono letteralmente scatenate: gli utenti di destra accusano quelli di sinistra di voler censurare la pubblicità e di voler danneggiare un imprenditore italiano; quelli di sinistra, invece, continuano a invocare il ddl Zan, sottolineando che “lamentele” simili danneggiano il movimento LGBT.

L’obiettivo dell’account parodia è stato centrato, ma Esselunga si ritrova inutilmente coinvolta in una polemica che sta infiammando i social network. Un dibattito che si sta allargando, considerando un altro dettaglio: martedì la Disney ha rilasciato il primo teaser trailer del live-action di “Pinocchio” e non sono mancate le discussioni sulla Fata Turchina, interpretata dall’attrice di colore Cynthia Erivo. Una scelta a dir poco originale, secondo molti legata all’imperante politicamente corretto. Uno dei tanti esempi di questa ossessione per l’inclusività, basti pensare alla Barbie transgender.

Il politically correct sarà uno dei grandi protafgonisti di questo Pride Month, soprattutto quando si tornerà a parlare di ddl Zan.

E in quell’occasione i dibattiti sui social non saranno innescati da un account parodia, ma dalle rivendicazioni delle due forze in campo. Chi, come Alessandro Zan, tornerà a chiedere di “aiutare i bambini nella transizione di genere”, e chi, come il Centrodestra, ribadirà il suo no ai reati d’opinione.

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