Cronache

Si finge amico di Belen e mette a segno una truffa da migliaia di euro

Si è finto un diplomatico croato amico di Belen Rodriguez per truffare hotel di lusso e noleggiatori di yacht a Capri ma è stato smascherato dalla showgirl argentina

Si finge amico di Belen e mette a segno una truffa da migliaia di euro

In uno dei suoi più celebri film, Totò era il cavalier Antonio Trevi, truffatore sui generis che strappava un sorriso al pubblico del cinematografo negli anni Sessanta. Un giovane croato di 30anni deve aver preso spunto da Totòtruffa per mettere in altro la sua, di truffa, ma nel mondo reale. Lo scenario di questa storia surreale, ma vera, sono la splendida isola di Capri e la Costiera Amalfitana. Qui, il giovane straniero già noto alle forze dell'ordine è riuscito a fare una vacanza a scrocco fingendosi un diplomatico croato, per di più amico di Belen Rodriguez, e sono diversi gli imprenditori della zona che sono purtroppo caduti nella sua trappola.

Il 30enne ha utilizzato falsi documenti di identità e atti bancari per spendere decine di migliaia di euro tra ristoranti, hotel, barche e negozi. Ha utilizzato finti bonifici e carte di credito per una vacanza da nababbo in alcune delle località più esclusive d'Italia, utilizzando una tecnica che pare avesse già sperimentato in passato. Al momento del check-in hotel, il croato ha presentato un documento di identità falso. Non un albergo qualunque, ma uno dei più belli ed eleganti di tutta la Campania. Al momento del check-out, quando il receptionist ha presentato il conto per il saldo del soggiorno, l'uomo ha mostrato una ricevuta di presa in carico di un bonifico per un totale di 10mila euro. Una ricevuta che, in un secondo momento, si è poi rivelata falsa. Lo stesso trucco è stato utilizzato anche per noleggiare splendidi yacht di lusso sull'isola di Capri ma Danilo, il ragazzo che si occupa del noleggio, si è accorto che in questo presunto diplomatico con la barba incolta c'era qualcosa che non andava. "Una volta mi aveva chiesto 30 bottiglie di champagne da 60 euro l’una. Io non le avevo, ma in ufficio c’erano delle altre bottiglie di Prosecco piuttosto scadente. Quando gliele ho proposte lui ha replicato: 'va bene, lo conosco, è buonissimo'", racconta l'uomo. Questo non gli ha però impedito di subire una truffa da 4.500 euro.

Il finto diplomatico aveva calcolato tutto. Era arrivato a Capri di sabato, pagando con un (finto) bonifico il trasferimento da Napoli all'isola alla ditta di Danilo. Il pagamento sarebbe dovuto risultare il martedì successivo ma, quando non è stato contabilizzato dalla banca di Danilo, il noleggiatore ha chiesto spiegazioni. A quel punto il sedicente diplomatico ha fatto parlare Danilo con il suo direttore di banca, anche questo finto: "Mi diceva che si trattava di un cliente con un conto dalla cifra importante, che era stato truffato già altre volte e sicuramente c’era stato un problema non imputabile a lui". Nel frattempo il croato continua ad accogliere in barca gli amici e tra loro c'è Mattia Ferrari, amico di Belen. A volte il destino è beffardo e stavolta ha tirato un brutto tiro al millantatore, perché pochi giorni dopo, Danilo ha davvero ospitato Belen su una delle sue barche. A quel punto il noleggiatore non resiste e chiede alla showgirl se conoscesse il croato, ma la sua risposta è stata secca: "Mai sentito".

A quel punto Danilo ha avuto tutte le conferme di cui aveva bisogno e ha cercato di mettersi sulle tracce del truffatore, ma l'uomo nel frattempo aveva già spento il telefono, rendendo irreperibile. Il croato viene però fermato dai carabinieri di Capri per truffa e false attestazioni sulla propria identità. Sottoposto a processo per direttissima, è stato condannato a 8 mesi per il secondo reato, mentre il primo è stato stralciato perché l'avvocato ha chiesto i termini a difesa. Immediatamente scarcerato, il croato ha fatto perdere le sue tracce.

Il Corriere della sera ha provato a contattare Belen in merito alla vicenda ma la showgirl ha preferito far parlare il suo avvocato: "La mia assistita non ha mai conosciuto il soggetto in questione e, per quanto la lusinga il fatto che il suo nome possa essere speso come una “carta di credito”, dopo aver letto il fatto di cronaca le è venuto in mente il detto “il diavolo è nei dettagli”, ed ha pensato che, probabilmente, agendo con la dovuta avvedutezza, sarebbe stato facile smascherare il truffatore e forse senza neanche essere un provetto investigatore".

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