Firenze, lo spettacolo choc dei no vax: "Bambini usati come cavie"

Nella locandina utilizzata per pubblicizzare lo spettacolo teatrale ci sono due bambini in gabbia, con una mano dalle unghie acuminate che allunga le grinfie

Firenze, lo spettacolo choc dei no vax: "Bambini usati come cavie"

Uno spettacolo teatrale messo in scena dai no vax per protestare contro la legge Lorenzin, quella che prescrive l'obbligo vaccinale.

Come scrive il Corriere della Sera, un gruppo di antivaccinisti, capeggiati dall'attivista David Gramiccioli, ha preso in affitto il teatro Puccini di Firenze per mettere in scena uno spettacolo teatrale a dir poco discutibile. "Il Decreto" è infatti pensato per contestare la legge Lorenzin, quella che prevede la somministrazione obbligatoria dei vaccini. L'aspetto più inquietante di questa storia è però la locandina con cui la messa in scena viene pubblicizzata.

Nell'immagine pubblicata su Facebook, si vedono infatti due bambini in gabbia, con una mano dalle unghie acuminate che allunga le grinfie. Il significato è spiegato in un comunicato: "La Legge 119 o Legge Lorenzin che, non potendosi chiamare 'Legge sulla sperimentazione obbligatoria di medicinali su esseri umani', si è opportunamente chiamata 'Legge sui vaccini obbligatori'. Le ragioni dell'economia che surclassano quelle della sicurezza di milioni di bambini". E poi ancora, si parla di legge vergogna.

Il direttore artistico del teatro Puccini, contattato dall'edizione fiorentina del Corriere, dice di essere venuto a conoscenza del contenuto dello spettacolo dal giornalista. Ma ormai la sala è stata presa in affitto e, se avesse saputo prima, si sarebbe comportato diversamente.

A spiegare cosa è successo è poi il direttore generale Stefania Costa: "La sala ci è stata formalmente chiesta da Francesca Chiavacci, è un'insegnante di danza che spesso affitta il Puccini per organizzare saggi. Stavolta mi ha genericamente spiegato che si trattava di un dibattito con dei genitori. Col senno di poi mi rendo conto che è stata vaga... Mi sento tradita".

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