Cronache

L'omaggio un anno dopo l'omicidio del maresciallo Di Gennaro

Per il suo primo anniversario di morte, i colleghi a Cagnano Varano, lo ricordano posando un fiore sul luogo del delitto

L'omaggio un anno dopo l'omicidio del maresciallo Di Gennaro

Il Coronavirus non cancella i ricordi. Non quelli dei carabinieri di Cagnano Varano, un Comune in provincia di Foggia, dove lo scorso anno, durante il turno di lavoro, il maresciallo Vincenzo Carlo Di Gennaro perse la vita durante un conflitto a fuoco nella piazza centrale. Era stato trasferito da poco dalla Calabria al Gargano. Aveva deciso di avvicinarsi al suo paese di origine, San Severo, sempre nel Foggiano.

Le misure anti-contagio non hanno permesso di poter ricordare Di Gennaro con una celebrazione, ma un fiore dove è morto lo ricorderà per sempre. "Un esemplare interprete dell’arma dei carabinieri che con la quotidiana dedizione e l’encomiabile impegno profuso, spinti fino all’estremo sacrificio, sublimava una vita mirabilmente dedicata al servizio della comunità." scrivono in una nota inviata alla stampa i militari del piccolo Comune dauno.

Era il 13 aprile 2019 e Di Gennaro, 46enne, era nell'auto di servizio insieme ad un suo collega quando un pregiudicato del posto lo ferì mortalmente con colpi d'arma da fuoco. Un solo colpo fu fatale.

Ricostruiamo la dinamica dei fatti.

Poco dopo le 10 di quella mattina, una gazzella dei carabinieri (con a bordo Di Gennaro e Casertano) era impegnata in un controllo stradale. Un normale lavoro di pattuglia, almeno così credevano Vincenzo Carlo Di Gennaro ed il suo collega. A pochi passi dalla piazza centrale di Cagnano Varano, i militari affiancarono l'auto di Papantuono invitandolo a fermarsi. I due militari, però, non riuscirono a fermare l'uomo che, di tutta risposta, aprì il fuoco a distanza piuttosto ravvicinata. I proiettili ruppero i vetri dell'auto dei carabinieri e raggiunsero il maresciallo di 46 anni. Inutile il tentativo del conducente di sottrarsi alla pioggia di fuoco. Inutile fu anche la corsa in ospedale. A rimanere ferito anche il collega seduto al suo fianco, Pasquale Casertano, 23enne, che riportò ferite al braccio e al fianco.
Papantuono si trova nel carcere di Foggia dal 13 aprile dello scorso anno con le accuse di omicidio, tentato omicidio nei confronti di Pasquale Casertano (il carabinieri 23enne) e spaccio di cocaina. Il processo è iniziato il 30 gennaio scorso.

Di Gennaro lasciò una compagna con cui progettavano il matrimonio. "Già convivevamo e ci volevamo molto bene - disse in un'intervista rilasciata a "Il Messaggero" la donna -. Era un bravissimo ragazzo, era veramente in gamba e sorrideva sempre, anche quando aveva difficoltà. Bisogna andare sempre avanti, diceva. C'erano i momenti in cui era giù di morale però lui andava avanti perché diceva che la vita continua.

Bisogna lottare e andare avanti".

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