Cronache

Foggia, area protetta del Gargano ridotta a discarica: sei arresti

Scoperto un traffico illecito di rifiuti nel Parco nazionale del Gargano. Le persone coinvolte sono accusate di aver illecitamente smaltito rifiuti pericolosi riempiendo avvallamenti naturali del terreno

Foggia, area protetta del Gargano ridotta a discarica: sei arresti

Sono sei le persone arrestate perché accusate di aver smaltito in maniera illecita rifiuti pericolosi e non all'interno dell'area protetta del Parco nazionale del Gargano riempiendo avvallamenti naturali del terreno. In particolare la discarica a cielo aperto si trovava in una zona che fa capo al Comune di Manfredonia. A finire in manette sei imprenditori del settore edilizio.

L'operazione, chiamata "Black cam", è stata eseguita dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Bari e del comando provinciale di Foggia. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari su richiesta della direzione distrettuale antimafia.

Le indagini sono iniziate nel febbraio del 2018 durante l'attività investigativa del quadruplice omicidio di San Marco in Lamis (in provincia di Foggia) quando persero la vita il boss Mario Luciano Romito e il cognato Matteo De Palma e due agricoltori innocenti che si trovavano sul posto al momento dell'agguato.

Dalle ricerche è venuta fuori l'esistenza di un'organizzazione criminale dedita all'attività di traffico illecito di rifiuti speciali. Si tratta di inerti da demolizione, materiale ferroso, bidoni in plastica, piastrelle, mattoni, amianto friabile con fibre esposte e terreno da scavo, provenienti da cantieri edili della provincia di Foggia. Le indagini, svolte anche attraverso video riprese, hanno messo in evidenza un'attività continua di sversamento. Il proprietario dell'area utilizzata come una discarica riceveva quotidianamente ingenti quantitativi di rifiuti ferrosi e provenienti da cantieri edili senza rispettare le procedure corrette di gestione dei rifiuti imposte dalla legge.

I rifiuti venivano, inoltre, trasportati su automezzi privi delle autorizzazioni previste secondo il regolamento. Finora sono stati smaltite circa 70 tonnellate di rifiuti speciali anche pericolosi su un'area di circa 11mila metri quadrati e con un risparmio di spesa pari a circa 50mila euro. Nel corso delle operazioni i militari del Noe di Bari hanno anche sequestrato l'intera area adibita a discarica abusiva e i tre automezzi utilizzati per gli illeciti conferimenti, per un valore di circa 300mila euro. Le prime valutazioni effettuate sull'area di discarica e sulla tipologia di rifiuti hanno consentito di quantificare in 118mila euro circa il danno arrecato in termine di spesa da sostenere per il ripristino dello stato dei luoghi.

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