Cronache

Sulle foibe a scuola s'insegna la versione della sinistra radicale

Tour nelle scuole e negli spazi comunali in Puglia per lo storico Eric Gobetti, autore del controverso saggio "E allora le foibe?". Così a scuola si minimizza la tragedia delle foibe

Sulle foibe a scuola s'insegna la versione della sinistra radicale

Vi ricordate di Eric Gobetti, lo storico del fascismo autore del saggio "E allora le foibe?" (Laterza) che fece tanto discutere al momento della sua uscita? Come ha spiegato in alcune interviste, secondo Gobetti le violenze commesse dai partigiani jugoslavi non avevano una logica nazionale, né tanto meno “etnica”, bensì politica. Le vittime delle violenze avvenute dopo l’8 settembre erano principalmente rappresentanti dello Stato italiano, delle istituzioni del governo fascista. Erano fascisti. Quanto alle foibe di Bassovizza, secondo lo storico non c’è certezza che siano realmente avvenute uccisioni in quella zona. Inoltre, di tutta la vicenda delle foibe, secondo Gobetti, si è fatto un uso strumentale subito dopo la Seconda guerra mondiale, in chiave anticomunista. Quanto al Giorno del Ricordo, istituito nel 2004, come ha spiegato in un'intervista a Left, "questa celebrazione rischia di vittimizzare i fascisti. Questo è il problema. Poiché le vittime sono fasciste, dunque i fascisti sono le vittime. Che hanno così la possibilità di diventarlo senza neanche affrontare le loro responsabilità".

Tour di Gobetti organizzato dall'Anpi in Puglia per "minimizzare" le foibe

Poco importa se la legge del 2004 fu firmata dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che volle ricordare "coloro che perirono in condizioni atroci nelle foibe" e Giorgio Napolitano nel 2008 affermò che "le foibe furono pulizia etnica": secondo lo storico preferito dall'Anpi e dalla sinistra radicale, non fu così. Ebbene, a fronte di una visione storica così "partigiana", le sezioni provinciali dell'Anpi di Bari ben pensato di invitare lo storico Eric Gobetti in un tour in Puglia, proprio per presentare "E allora le foibe?", phamplet peraltro stroncato da più di uno storico. Come riporta Libero, Gobetti sarà ospite in due scuole pugliesi, la mattina del 2 aprile nel liceo scientifico "Leonardo Da Vinci" di Bisceglie e la sera dello stesso giorno nella biblioteca del liceo artistico "Stupor Mundi" di Corato. Nel primo caso lo storico del fascismo presenterà il libro davanti alle classi quinte del liceo, nel secondo sarà accolto in uno spazio della scuola col benestare del preside e dietro proposta di una docente del liceo. Il problema è che tutti questi incontri in luoghi pubblici e davanti agli studenti si svolgeranno senza contradditorio alcuno. Nulla di nuovo: alla sinistra, solitamente, i contradditori non piacciono molto.

Il comitato 10 febbraio: "Vergognoso"

Secondo l'Anpi, il lavoro di Gobetti "affronta un tema alquanto complesso e spesso mistificato: quello della Foibe". È una pagina di storia negli ultimi anni "strumentalizzata e spesso utilizzata per inopportuni revanscismi e nazionalismi ultra datati". La memoria selettiva di qualche corrente politica, sottoilinea l'Anpi, "non ci aiuta a capire la complessità di quella storia e neanche a fare piena luce sul periodo successivo ai Trattati di Osimo del 1975". Non bastano tre Presidenti della Repubblica ad aver celebrato il Giorno del Ricordo, no: secondo l'associazione nazionale partigiani quella delel foibe è una "memoria selettiva". Ed è questo che diranno agli studenti, che non potranno sentire l'altra campana. Insorge il Comitato 10 febbraio, intervistato da Libero: "È vergognoso che Gobetti parli nelle scuole senza che nessuno gli controbatta. Nonostante la commemorazione delle foibe sia un evento istituzionale, l'Anpi continua a minimizzare la tragedia. E crede di essere depositaria, a riguardo, della verità.

Ma fare propaganda sulla pelle di morti italiani innocenti è molto triste".

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