
Lo scorso 10 febbraio, imilitanti di Forza Nuova avevano posizionato nei giardini di piazzale Carso, a Rimini, una pietra carsica in memoria di tutte le vittime delle Foibe. Un gesto degno di stima, che senza l'autorizzazione del Comune è diventato così un monumento abusivo. Da rimuovere, secondo l'amministrazione e il sindaco. E così ne ha predisposto la rimozione.
"Il sindaco è un tiranno"
Forza Nuova non ha di certo digerito la decisione del Comune, definendo il sidanco targato Pd Andrea Gnassi come "un tiranno". La rimozioni decisa dall'amminsitrazione di Rimini è "un oltraggio alla memoria di migliaia di vittime italiane che a quanto pare ancora oggi vengono ritenute vittime di serie B e restano scomode ad una ben precisa fazione politica", dichiara Roberto Lo Giudice, responsabile Forza Nuova Rimini.
Mirco Ottaviani, responsabile regionale per Forza Nuova, è intervenuto anche lui nella vicenda: "È vero, abbiamo proceduto senza alcun tipo di autorizzazione. Dopo anni e anni di lettere e richieste, alle quali il sindaco non si è mai degnato di rispondere, ad autorizzarci è stato il nostro senso patriottico, il sangue che ci scorre nelle vene e che ci lega a quei morti per i quali ancora non vi è pace né giustizia".
Ottavini non ci sta proprio a vedere "rimosso" il monumento in memoria alla vittime delle foibe e attacca a spada tratta: "Il Comune di Rimini è come l'Isis e chi si è permesso di procedere senza remore alla
rimozione della pietra carsica, della targhetta commemorativa e dei fiori che l'adornavano ha le mani sporche di sangue come il boia che 70 anni fa decise lo sterminio dei nostri connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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