Cronache

Frana travolge e devasta l'antico oratorio di Cenova nell'Imperiese

Un fiume di pietre e fanghiglia continua a scendere dalla sovrastante montagna di Cenova, nel Comune di Rezzo, in provincia di Imperia, invadendo il paese. La scorsa notte è stato travolto e distrutto l'oratorio del XVI secolo

Frana travolge e devasta l'antico oratorio di Cenova nell'Imperiese

L'oratorio dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, della frazione di Cenova, a Rezzo, nell'entroterra di Imperia, è stato travolto e distrutto dalla frana scesa, a fine novembre, dalla montagna sovrastante il piccolo centro abitato, dal quale sono stati recentemente allontanati i 33 abitanti.

Un fiume di pietre e fanghiglia, che sembra quasi una colata lavica, ha invaso tutti i carruggi della frazione e tra la tarda serata di ieri e la notte, anche l'antico oratorio, costruito tra il XVI e il XVII secolo, è andato distrutto. Il movimento franoso è tuttora in corso e si teme per le altre costruzioni.

Il sindaco di Rezzo, Renato Adorno, lancia un appello alla Sovrintendenza, affinché intervenga per salvare l'antica struttura, della quale restano ormai la facciata principale e la cupola. In serata dovrebbero arrivare, da Milano, i vigili del fuoco del reparto Nucleare, Chimico, Biologico e Radiologico (Ncbr), chiamati a mettere in sicurezza il bombolone di gas gpl, che approvvigiona il paese, in modo che possano successivamente rientrare nelle loro case almeno i venti abitanti della cosiddetta "zona verde".

"Per riaprire la 'zona rossa', dalla quale sono state sfollate tredici persone, saranno invece necessari dei mesi - annuncia il primo cittadino -. Non appena sarà messo in sicurezza il bombolone, potremo ripulire il paese e recuperare il salvabile dell'oratorio, riaprendo la zona verde. Gli abitanti dovranno, comunque, transitare dalla zona rossa per raggiungere casa e potranno farlo in determinati momenti della giornata. Ad esempio, non di notte, quando il transito sarà garantito unicamente ai mezzi di soccorso. Nel frattempo abbiamo creato un punto di ritrovo a Pieve di Teco, dove gli sfollati possono avere di un pasto caldo e altri generi di conforto".

Purtroppo, il crollo dell'oratorio ha portato via un pezzo di storia. Sono andate distrutte opere d'arte, ma anche delle pregiate panche in legno e altri oggetti di arredo. Per fortuna, l'affresco situato sulla facciata principale, quella superstite, potrà essere recuperato, ma ci vorranno mesi prima che la situazione possa tornare alla normalità. Alcuni anni fa, il Comune di Rezzo era già stato colpito da un'altra devastante ondata di maltempo, che mise in ginocchio la frazione di Lavina. La speranza, ora, è che dalla Regione possano arrivare dei fondi per i primi interventi di messa in sicurezza del paese.

Ulteriri piogge, infatti, potrebbero aggravare la situazione.

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