"Non ti abbiamo abbandonata". L'urlo della nonna ai funerali di Diana

La nonna della bimba ai funerali: "Diana, noi non ti abbiamo mai abbandonato. È tua madre che è una pazza". Gli accertamenti sul biberon sono stati anticipati a domani

"Non ti abbiamo abbandonata". L'urlo della nonna ai funerali di Diana

"Diana, non ti abbiamo mai abbandonato. Tua madre è una pazza". Poche parole quelle di nonna Maria, la mamma di Alessia Pifferi, ma che lasciano trapelare l'immenso dolore per la morte prematura della nipotina. Ai funerali della bimba, celebrato nella chiesa Santi Paolo e Pietro di San Giuliano Milanese, ha partecipato anche il sindaco di Milano Beppe Sala. Intanto dalla Pocura hanno fatto sapere che gli accertamenti sul biberon, in programma nei prossimi giorni, saranno anticipati a domani.

L'arrivo del feretro tra gli applausi

La piccola bara bianca è arrivata in chiesa accompagnata dalla nonna Maria e dalla zia Viviana. Ad accogliere sul sagrato della chiesa i familiari della bimba c'erano tante persone comuni che, in queste due settimane, hanno partecipato al dolore della scomparsa prematura. Le mamme del quartiere Ponte Lambro, dove la piccola viveva con la madre, hanno preparato uno striscione con la foto di Diana e una dedica: "Volerò nel cielo del mondo... nel cielo infinito resterà per sempre bambina, piccola Diana". In chiesa, quasi fosse una sorta di processione, tutti i presenti si sono avvicinati alla bara coperta da un bouquet di rose bianche per un ultimo, personale saluto. Al termine della funzione, all'esterno della chiesa, sono stati liberati anche dei palloncini bianchi e rosa a forma di cuore. Poi il feretro è stato caricato sulla carro funebre.

L'omelia

"Viviamo un senso di impotenza profonda, per tutto quello che avremmo potuto fare se avessimo saputo. Questo non ce lo toglierà nessuno": è un passaggio dell'omelia che don Luca Violoni ha pronunciato durante l'omelia. Diana "non aveva la parola, non ha potuto verbalizzare quello che ha provato o chiedere a parole un aiuto. - ha continuato - ma Dio non vuole che si perda, e neanche sua madre" perché "ciascuno di noi vale enormemente". Don Violoni ha poi citato il sociologo Zygmunt Bauman: "Sosteneva che siamo in una società liquida, mentre oggi verrebbe da dire che siamo in una società 'gassosa' dove il soggetto sembra squagliarsi su se stesso, incapace di azioni umane. Siamo qui per dire che vogliamo tutt'altro tipo di umanità e di relazioni". Infine si è rivolto ai presenti con un messaggio di speranza: "C'è una comunità che non si rassegna e vuole costruire un modo di vivere diverso".

Il messaggio dell'arcivescovo di Milano

"Non comprendiamo come sia potuto succedere l'abbandono di una bambina fino all'esito tragico della morte di stenti. Condividiamo lo sconcerto e l'orrore". Queste le parole dell'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nel messaggio inviato in occasione dei funerali di Diana. "Noi - ha spiegato Delpini - non riusciamo a rimediare alla morte di Diana, che come tutti è entrata nella vita come si entra in una promessa di accoglienza e di amore. E non riusciamo a rimuovere un vago senso di colpa perché la nostra città dovrebbe essere diversa; abitare in città dovrebbe significare far parte di una comunità e ogni solitudine dovrebbe trovare rimedio nell'attenzione reciproca e nell'operosa solidarietà. Riconosciamo la nostra impotenza. Perciò "preghiamo - ha continuato l'arcivescovo - perché Diana abbia presso Dio quella pienezza di vita e di gioia che le è stata negata sulla terra". E "preghiamo perché il dramma incomprensibile risvegli a compassione e a sapienza la mamma Alessia. Preghiamo - ha concluso - perché lo Spirito di Dio ci aiuti a essere protagonisti di una storia di fraternità".

Gli accertamenti sul biberon

Saranno anticipati a domani gli accertamenti sul biberon che Diana aveva accanto a sé, nella culletta, quando è stata rinvenuta senza vita. Gli inquirenti intendono verificare se la bimba sia stata sedata con l'En, un ansiolitico a base di benzodiazepine lasciato in casa da un uomo con cui Alessia Pifferi avrebbe avuto qualche incontro sporadico.

La 36enne, reclusa nel carcere di San Vittore con l'accusa di omicidio, nega di aver mai somministrato il sedativo alla figlioletta. Sostiene, invece, di averle dato "solo qualche goccia di tachipirina". Ma del farmaco non c'è alcuna traccia nell'appartamento.

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