Coronavirus

Carceri, a Foggia è caccia all'uomo. E in campo scende l'esercito

La rivolta nel carcere di Foggia. Fuga in massa: almeno 50 detenuti scappano. La polizia ne cattura 30: è caccia all'uomo per scovarli tutti

Carceri, a Foggia è caccia all'uomo. E in campo scende l'esercito

Ci sono gli audio (ascolta), le immagini (guarda) e una realtà decisamente grave. A Foggia stamattina la rivolta dei detenuti ha messo a dura prova la polizia penitenziaria: oltre 50 detenuti sono riusciti a fuggire, distruggendo i cancelli e rifugiandosi nei capannoni dell'area circostante l'istituto di pena. Quaranta di loro sono stati arrestati dalle forze dell'ordine, che subito si sono riversate sul posto per contenere la fuga. Ma polizia e carabinieri stanno ancora cercando una ventina di persone, in quella che è a tutti gli effetti una caccia all'uomo.

La ribellione scatta in mattinata, sulla scia di quanto sta succedendo in tutta Italia, con 22 istituti di pena coinvolti in questa rivolta di massa. Si va da Pavia a Palermo, passando - tra le altre - per Bologna, Modena (dove sono stati registrati sette morti), Milano San Vittore (con tensioni all'esterno) e Roma. Sommosse si sono registrate anche a Rieti e Velletri. A Melfi i detenuti hanno sequestrato quatto poliziotti e tre operatori sanitari. Ad Proteste si sono registrate anche ad Alessandria, Prato e Torino, mentre le immagini di Napoli Poggioreale hanno fatto ieri il giro d'Italia. I motivi delle sommosse risiedono nell'emergenza coronavirus: le nuove disposizioni impediscono ai detenuti, fino a fine marzo, di incontrare i familiari nei consueti colloqui, e molti si lamentano per i rischi che potrebbero correre a causa dell'alta concentrazione di persone nelle celle.

Il fronte più caldo è quello di Foggia. I video pubblicati dal Giornale.it (guarda) mostrano i detenuti dietro confine che divide il carcere dalla strada. Le proteste sono veementi, i detenuti salgono sui tetti e distruggono una parte della canellata. Tutto inizia intorno alle 11 e termina in tarda serata, quando la situazione torna sotto controllo. Secondo fonti del Giornale.it, nessun poliziotto è stato toccato o ferito, ma il carcere risulta completamente devastato. I detenuti sono rientrati nelle loro sezioni per permettere la conta e vedere chi manca. Alcuni di loro, infatti, sono riusciti ad evadere.

I fuggitivi sarebbero 51, su un totale di 250 detenuti che hanno dato vita alla protesta (guarda gui il video). Gli evasi dopo essersi riversati in strada (guarda il video), hanno rubato alcune auto per scappare dalla cattura. Un meccanico della zona sarebbe stato aggredito e derubato degli "attrezzi, che possono essere anche usati come corpi contundenti". Alcuni fuggitivi hanno cercato di nascondersi nei capannoni che si trovano al Villaggio Artigiani, il quartiere foggiano dove ha sede la casa circondariale. Le attività commerciali e i grandi magazzini sono stati chiusi per sicurezza.

Una quarantina di loro sono stati catturati dopo poche ore, anche grazie all'aiuto dei militari dell'Operazione Strade Sicure intervenuti con diversi assetti del Genio. I video (guarda) mostrano gli istanti degli arresti in strada di un gruppo di fuggitivi scappati in auto. Ad ora risultano una decina di detenuti ancora in fuga, cui le forze dell'ordine stanno dando la caccia. Due elicotteri sorvolano la città e le pattuglie setacciano le strade e i quartieri di Foggia. Si cercano, scrive l'Adnkronos, le auto rubate dai rivoltosi: si tratta di una Fiat Panda e una Multipla, due Audi, una Opel Corsa, una Volkswagen Tiguan, una Hyundai D10.

Secondo fonti del Giornale.it, alla base militare del Genio guastatori che confina con il carcere sono stati chiesti dei blindati Lince insieme al personale. All'interno del carcere, però, dovranno entrare le forze dell'ordine per riprendere le armi della polizia penitenziaria rimaste all'interno. Intanto alcuni soldati sono stati schierati a difesa della caserma che dista pochi metri dall'istituto di pena.

Per capire i momenti drammatici vissuti questa mattina, basta ascoltare gli audio choc che arrivano dall'interno dell'istituto di pena registrati nei primi istanti della rivolta. "Hanno sfasciato i cancelli dell'ingresso, sono tutti fuori - si sente dire una donna - Hanno scavalcato il cancello del 'block house', lo hanno buttato a terra. Stanno uscendo tutti" (ascolta). E ancora: "È arrivato anche l'Esercito, non c'è più controllo ormai. Nessun controllo". La donna è in servizio, è ovviamente preoccupata: "La situazione è sfuggita di mano. Sono tutti all'ingresso e molti sono scappati via. Li sta riportando un po' alla volta la Polizia di Stato". In un altro messaggio, arrivato al Giornale.it, si parla di "scene apocalittiche": "Mi trovavo al piano terra del giudiziario - si sente dire - Non abbiamo avuto potere di niente, hanno sfasciato tutto. Sono saliti sui cancelli della 'block house' adesso. Stanno cercando di buttare giù i cancelli. Ci sono cordoni delle forze dell'ordine, ma non c'è controllo più" (ascolta). E infine: "È impressionante la furia con cui hanno sfasciato tutto quello che hanno trovato davanti. Ma non vi racconto niente di nuovo, è quello che è successo negli altri istituti. Era inevitabile che accadesse pure qua".

La situazione in Puglia è davvero difficile. Oltre a Foggia, infatti, tensioni sono state vissute anche a Taranto. Ieri sera i detenuti hanno protestato fino a notte fonda. "Hanno spaccato blindati. - ha raccontato un agente in servizio - Le porte dei blindi non si aprono più. Hanno rotto tavoli e sgabelli. Le sezioni erano impraticabili". Nel pomeriggio di oggi, invece, la macchia della rivolta è arrivata a toccare anche l'istituto di Trani.

Un video (guarda) mostra i carcerati sul tetto della struttura, mentre un elicottero delle forze dell'ordine controlla tutto dall'alto.

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