Coronavirus

"Vaccini poco efficaci", "Non è vero": rissa tra Galli e Burioni

Ancora uno scontro a distanza tra virologi. Da una parte il rigorista che predice una quarta ondata, dall’altra il prof che vuole dati scientifici

"Vaccini poco efficaci", "Non è vero": rissa tra Galli e Burioni

Massimo Galli, responsabile di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, proprio non ce la fa a essere ottimista. Adesso addirittura è arrivato a dire che i vaccini che abbiamo e stiamo utilizzando non servono ormai a nulla perché sono superati. Altro che terrorismo, qui siamo oltre.

Galli: "Difficile l'immunità di gregge con questi vaccini"

Ospite della trasmissione Otto e mezzo in onda su La7, ha spiegato alla Gruber che “quel che abbiamo ora è un ottimo vaccino per un virus che girava un anno fa in Cina. Il panorama attualmente si è molto variegato e questo rende difficile poter pensare con l’attuale vaccino di raggiungere l'immunità di gregge. Il lavoro pubblicato sul NEJM del 5 maggio dice che il vaccino Pfizer ha il 97% di efficacia per evitare cimitero, rianimazione e ospedale per qualsiasi variante". Ma ecco che arriva la batosta, infatti Galli è subito pronto ad affermare che "se consideriamo l’infezione con la variante sudafricana la percentuale di efficacia è molto inferiore. La domanda è: con questo vaccino otteniamo l’immunità di gregge, riusciamo a non far circolare il virus? La risposta è probabilmente no". Lasciate ogni speranza o voi che vi vaccinate.

Secondo l’infettivologo si devono prendere in considerazione le varianti e ancor più la necessità di aggiornare in tempi brevi il tipo di vaccino ora in uso. Senza considerare che Galli, rigorista convinto, è sempre stato contrario fin dall’inizio alle riaperture e crede che il governo Draghi stia rischiando grosso. E con lui, sempre secondo il professore, tutti gli italiani. Quale può essere il rischio? La quarta ondata ovviamente, che a questo punto, secondo le sue previsioni sempre più ottimistiche, interesserà tutti, anche coloro che tra mille dubbi e ansie alla fine si sono vaccinati. In poche parole, abbiamo ancora pochi sieri e quelli che ci sono servono a poco, perché già considerati vecchi rispetto alla corsa delle varianti.

La risposta di Burioni

Il primo a rispondere a Galli è stato Roberto Burioni dell’Università Vita-Salute del San Raffaele, ma siamo certi che presto arriveranno altri virologi a discutere sull’argomento. Il professore ha twittato: “Pfizer ha un’efficacia del 100% nel prevenire la malattia grave da variante inglese o sudafricana (la più temuta). Efficacia altissima anche nella protezione dell’infezione (90% variante inglese, 75% variante sudafricana). Cautela sì, senza basi scientifiche no. Proprio no”. E ha poi rincarato la dose con un altro tweet: “E non dite “voi scienziati della confusione, ognuno dice quello che vuole” perché io ho citato il lavoro di NEJM che supporta le mie affermazioni. Non mettete sullo stesso piano chi dice che 2+2 fa 5 e poi fa notare che fa 4”. Aspettiamo adesso la risposta dell'interessato, sempre che non preferisca soprassedere alle accuse del collega. Tanto Galli è convinto di quello che afferma.

Il rischio estivo

Che i vaccini prodotti da Pfizer, Moderna e AstraZeneca siano stati studiati sul ceppo originale del Covid è vero, e che adesso in circolazione ci siano diverse varianti, anche. Come più volte spiegato dalla scienza, però, i vaccini possono magari avere una efficacia minore, ma difficilmente chi ha ricevuto il siero rischia di finire in terapia intensiva o di morire. Potrebbe però venire contagiato e trasmettere il virus. All’Eco di Bergamo, Galli ha anche parlato del rischio estivo di una risalita dei contagi proprio nei mesi estivi, tra giugno e luglio, quando ormai tutti staremo pensando di sdraiarci al sole. Come ha spiegato, “le riaperture sono avvenute in una situazione in cui molte infezioni erano in giro, non c'era un calo tale da stare tranquilli.

Bisogna vedere se l'incremento dei vaccini, di certo non ai livelli di quelli britannici, sarà in grado di compensare le riaperture troppo precoci, almeno ai fini epidemiologici”. A chi credere quindi? Alla Cassandra dei virologi, come dice lui stesso che qualcuno lo ha ribattezzato, o al professor Burioni che con la matematica ha dimostrato di sapercela fare:“Non mettete sullo stesso piano chi dice che 2+2 fa 5 e chi gli fa notare che invece fa 4” ?

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