Cronache

Gara clandestina nel Trevigiano, due kosovari travolgono e uccidono un operaio

Due cugini kosovari uccidono un operaio durante una gara clandestina a bordo di due bolidi poi si danno alla fuga: arrestati nel Trevigiano. Uno non aveva nemmeno la patente

Gara clandestina nel Trevigiano, due kosovari travolgono e uccidono un operaio

Una gara clandestina tra due bolidi nel Trevigiano finisce in tragedia: una delle due auto sbanda e uccide un operaio che stava tornando a casa con la sua utilitaria, arrestati due cugini kosovari.

È accaduto giovedì sera poco prima delle 23 a San Donà di Piave, lungo lo stradone che porta al mare. Alcuni automobilisti si vedono sfrecciare accanto un’Alfa 147 e un’Audi A3: "Probabilmente stavano facendo una gara tra loro - hanno raccontato agli investigatori - vista la velocità e i sorpassi azzardati".

Alla guida dell'Alfa c'è Edmon Balaj, un kosovaro di 26 anni che abita nel Trevigiano e che si mantiene con lavoretti saltuari. Ha dei precedenti: è già finito in inchieste sullo spaccio di marijuana, è stato arrestato nel settembre 2014 per aver preso a sprangate sulla faccia un ventenne per un debito di 500 euro e un’altra volta, per aver massacrato un ragazzo afghano con tre complici.

Al volante dell'Audi, invece, c’è Kajtaz Kukiqi, 21 anni ancora da compiere, kosovaro e disoccupato. Non ha neppure la patente, ma giovedì notte sfrecciava a folle velocità alla guida di un bolide di proprietà di una padovana che avrebbe prestato la vettura allo straniero.

Dopo una serie di sterzate improvvise e sorpassi al limite l'Alfa è in testa, mentre da dietro l'Audi accelera per sorpassarla. Quando arrivano alla curva, le auto vanno troppo veloci. Il più giovane dei due, che dicono di essere cugini, perde il controllo del bolide, sbanda e invade la corsia opposta proprio mentre sta arrivando un'utilitaria.

Dentro la Ford Fiesta c'è Giuliano Babbo, un operaio di 53 anni. L'uomo ha appena finito il turno in fabbrica e sta tornando a casa dalla sua famiglia. Lo schianto frontale è tremendo: l'utilitaria e la berlina si accartocciano, ridotte a un ammasso di lamiere che stritolano l'operaio.

Gli automobilisti di passaggio, riporta il Corriere del Veneto, si fermano sconvolti e vedono Kukiqi sfilarsi dalla carcassa grigia dell’Audi A3 e fuggire a piedi senza prestare soccorso al 53enne. Il 21enne kosovaro non aveva la cintura di sicurezza allacciata e ha sfondato il parabrezza con la testa, ma se la cava solo con qualche taglio superficiale. Babbo, invece, è agonizzante e morirà poco dopo, prima dell’arrivo dell’ambulanza.

Scatta la caccia ai due "piloti" in fuga, che dura tutta la notte. I carabinieri si appostano sotto casa del ventunenne che però non c'è. A sorpresa, invece, arriva l’Alfa 147: a bordo Edmon Balaj e un amico, sul sedile un asciugamano intriso di sangue. I due provano a giustificarsi raccontando di aver appena accompagnato Kukiqi all’ospedale di Trieste perchè si sarebbe ferito durante una rissa.

Ma nel frattempo le forze dell'ordine hanno trovato e fermato il pirata della strada in un pronto soccorso a cento chilometri di distanza. Il 21enne, invece, aveva raccontato ai medici di essere caduto dalle scale. I carabinieri lo portano in caserma, dove i testimoni lo riconoscono subito come l’autista sopravvissuto all’incidente e datosi alla fuga.

Alla fine il giovane confessa e viene arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Probabilmente gli verrà contestata anche l'assurda gara clandestina. In manette, per concorso negli stessi reati, finisce anche l'altro autista, Balaj.

I due sono stati trasferiti nel carcere di Venezia e lunedì saranno sentiti dal giudice per la convalida del fermo.

Commenti