Coronavirus

La Gismondo asfalta Speranza :​"A gennaio io non mi vaccino"

La virologa del Sacco Maria Rita Gismondo commenta l'annuncio del ministro sul vaccino Pfizer gratis da gennaio. "Non previene l'infezione"

La Gismondo asfalta Speranza :​"A gennaio io non mi vaccino"

"Da Speranza soluzione magica. A gennaio non mi vaccino. Sicuro". Dopo l'annuncio trionfale del ministro: "Vaccino da gennaio e gratis", arriva la bacchettata della virologa. Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze del Polo Universitario Ospedale Sacco di Milano, mette in fila una serie di elementi che ridimensionano gli entusiasmi del ministro della Salute. Intervistata da Affaritaliani.it, si definisce "francamente abbastanza stupita" a commentare le parole di Speranza, tirando in ballo anche il parere autorevole del Comitato nazionale di bioetica.

"Immagino che il ministro avrà dati solidi per dire queste cose, d'altronde abbiamo letto le raccomandazioni del Comitato di bioetica della presidenza del Consiglio che afferma di non avere fretta nella sperimentazione del vaccino, che servono dati precisi, mettendo in guardia da una distribuzione affrettata", chiosa la virologa. Gismondo, poi, ricorda al ministro i problemi logistici e di distribuzione e di gestione della catena del freddo connessi vaccino anti Covid della Pfizer: "Mi auguro - aggiunge - che Speranza sia consapevole di che cosa significhi una vaccinazione gestita a livello regionale, che tenga presente che avendo scelto la Pfizer, che oltre ad essere l'azienda più costosa, ma questo è un problema diverso, il vaccino deve essere mantenuto a meno 70 gradi e solo qualche giorno fa molte regioni hanno dichiarato di non avere abbastanza freezer".

La direttrice del laboratorio di microbiologia del Sacco, non risparmia anche qualche critica ala scelta del candidato della cordata Pfizer/BioNtech, tra l'atro il più costoso sulla piazza. "Mi auguro inoltre che il ministro sia consapevole che la Pfizer afferma che il suo vaccino non previene l'infezione da Covid-19 ma ne attenua i sintomi. Non metto in dubbio le sue parole, ma fatte tutte queste considerazioni quella del ministro della Salute mi sembra una soluzione magica e quindi chapeau".

Insomma, per Gismondo la stessa Pfizer non darebbe garanzie sufficienti sull'efficacia del proprio antidoto nell'impedire la circolazione del virus. Da qui la perplessità sul via libera concesso dall'ente inglese regolatore del farmaco al vaccino Pfizer/BioNtech. "Anche in Gran Bretagna c'è un comitato tecnico-scientifico e ci sono esperti che consigliano i politici, penso però che non conosciamo ancora alcuni dati importanti e pertanto rimanere perplessi è lecito". Anche perché, nota la virologa, per ora dalle case farmaceutiche coinvolte nella corsa al vaccino sono arrivati solo comunicati stampa che non giustificano accelerazioni azzardate nel processo di validazione. "Sicuramente davanti a una pandemia l'accelerazione è giustificata, ma si può andare in quarta o in sesta e si può accelerare viaggiando a 150 km/h o a 300 km/h andando però a sbattere", bacchetta Gismondo.

Alla domanda secca: "Lei farà il vaccino non appena sarà disponibile in Italia?", Gismondo non usa mezzi termini: "Mi vaccinerò sicuramente ma quando ci sarà un vaccino che riterrò sicuro. Assolutamente non a gennaio, a meno che in venti giorni venga fuori il mondo in termini di dati scientifici. Ma dubito fortemente che ciò possa accadere, visto che si parla di sperimentazioni e valutazioni fatte in tre settimane.

Gennaio è davvero prematuro", nota dura la virologa, asfaltando l'annuncio entusiastico del ministro Speranza.

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