Ponte crollato a Genova

Genova si ferma per ricordare le vittime del ponte Morandi: "È il nostro Ground zero"

Alle 11.36 a Genova si sono tutti fermati per ricordare la tragedia del 14 agosto, in cui persero la vita 43 persone. Il governatore Toti: "Vogliamo giustizia e una ricostruzione più veloce possibile". Il sindaco Bucci: "La città ne uscirà più forte e grande di prima"

Genova si ferma per ricordare le vittime del ponte Morandi: "È il nostro Ground zero"

La tragedia del 14 agosto è ancora viva nel cuore degli italiani. Genova si ferma e ricorda quel maledetto giorno in cui il viadotto Morandi è venuto giù, portandosi via 43 persone. Oggi, a un mese esatto di distanza, sulla città della lanterna è calato il silenzio. Alle 11.36 esatte i negozi hanno abbassato le saracinesche, le navi hanno fatto suonare le sirene (guarda il video) e si sono sentiti i rintocchi delle campane (guarda il video). Tutti si sono fermati, in città, per ricordare le vittime. Il minuto di raccoglimento è stato osservato anche dalle due squadre della città, Genoa e Sampdoria, durante i rispettivi allenamenti. Nel quartiere di Certosa gli sfollati hanno alzato al cielo palloncini bianchi in onore delle vittime (guarda il video).

La ferita è ancora aperta e brucia forte. Ad alcune centinaia di metri dalla zona rossa, sul ponte Renata Bianchi, c’è stata la commemorazione con il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, il prefetto Fiamma Spena e monsignor Nicolò Anselmi, vicario del cardinale Angelo Bagnasco. Accanto a loro i familiari di alcune delle vittime. Fasci di fiori sono stati lasciati sul ciglio della strada. Nessuno ha voglia di parlare. Solo silenzio e raccoglimento. Nel pomeriggio l’altro momento della commemorazione, alle 17,30 in piazza De Ferrari, al quale parteciperà anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

"Bisogna ricostruire il ponte e qualsiasi cosa lo ritardi sarà il nostro nemico peggiore - ha detto il presidente della Regione e commissario per l’emergenza, Giovanni Toti -. Vogliamo giustizia per le vittime. La procura sta facendo un lavoro straordinario e le aule di giustizia ci diranno chi sono i colpevoli e perchè è accaduto ciò. La politica non deve sovrapporsi alla giustizia. La politica deve pensare al bene del paese. Ognuno faccia il suo lavoro e chiunque voglia darci una mano in questo senso è ben accetto. Bisogna fare le cose in fretta e non in modo ingarbugliato. Sono certo che il governo ascolterà le nostre richieste". "Non sarà la caduta di un ponte a piegare Genova - ha ribaduto Toti -, una città che ha voglia di tornare a correre nel più breve tempo possibile. Oggi in piazza De Ferrari, la piazza delle grandi adunate di quel popolo che ha saputo dire no ai terroristi quando fu ucciso Guido Rossa, ribadiremo a tutti questa volontà".

"Per noi genovesi il crollo del Morandi è stata una tragedia terribile - ha detto il sindaco Marco Bucci -. Come Ground zero per New York, città che ha saputo uscire dal disastro molto bene. Noi vogliamo fare la stessa cosa. Genova non è in ginocchio. Oggi ricordiamo le vittime e pensiamo alla ricostruzione per uscire dalla tragedia con la città più forti e grande di prima".

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha mandato un messaggio. Parla di "tragedia inaccettabile" e tiene a sottolineare che l’immagine che la città ha dato di sé "non è stata soltanto di profondo dolore ma anche di solidarietà e di forza d’animo". Il capo dello Stato ha poi ricordato che "ricostruire è un dovere. Ritrovare la normalità, una speranza che va resa concreta. Bisogna farlo in tempi rapidi, con assoluta trasparenza, con il massimo di competenza. Con unità di intenti e visione lungimirante. Genova non attende auguri o rassicurazioni ma la concretezza delle scelte e dei comportamenti". Il tutto deve essere fatto "partendo dal ricordo delle vittime, dai bisogni primari di quei cittadini che hanno perso tutto.

E accompagnando via via la ripartenza con provvedimenti che sostengano l’impegno dei cittadini, delle imprese, del mondo del commercio e dell’economia".

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