Cronache

Germania, albergo negato a un cliente neonazista La Cassazione: è legale

Il leader del Npd lotta dal 2009 contro un hotel che non gli ha voluto prenotare la camera. E ha perso nei tre gradi di giudizio

Germania, albergo negato a un cliente neonazista La Cassazione: è legale

Se il cliente è neonazista, il proprietario di un hotel può negargli la stanza. Lo ha deciso la Corte costituzionale tedesca, il Bundesgerichtshof, che ha rigettato il ricorso del presidente del partito neonazista (Npd), Udo Voigt, precisando che il diritto di non ospitare il cliente sgradito decade se la prenotazione della camera è stata confermata da parte dell’hotel.

Il caso è quello accaduto il 23 novembre 2009, quando l’Esplanade di Bad Saarow, albergo a cinque stelle, aveva comunicato per lettera a Voigt l’annullamento di una camera prenotata dalla moglie. Il leader della Npd si era sentito discriminato ed aveva denunciato la direzione dell’albergo, ma aveva perso sia la causa davanti al tribunale di Francoforte sull'Oder che il ricorso davanti alla Corte d’Appello del Brandeburgo. Secondo i giudici la presenza del leader neonazista avrebbe effettivamente potuto costituire una provocazione per gli altri ospiti.

Voigt non si è arreso ed è ricorso in Cassazione, secondo cui però la direzione di un albergo "ha il diritto di decidere liberamente chi accogliere e chi no", sottolineando che la norma costituzionale che vieta la discriminazione di qualcuno a causa delle sue opinioni politiche non è applicabile nei rapporti tra un privato ed un imprenditore.

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