La Germania ora "vieta" ​la parola "buonista"

Per il 2015, linguisti ed esperti della commissione di Darmstadt hanno scelto Gutmensch come "parola dell'anno da non dire

La Germania ora "vieta" ​la parola "buonista"

Per il 2015, linguisti ed esperti della commissione di Darmstadt hanno scelto Gutmensch come "parola dell'anno da non dire". Una tradizione annuale quella della "non parola" che quest'anno ha messo nel mirino proprio il termine "buonista". Letteralmente, come racconta Italia Oggi, sarebbe "buon uomo", fedele in apparenza e dunque sbagliato. Gutmensch, usato come insulto, sarebbe il nostro "buonista". Cioè la Merkel, che ha aperto follemente le porte della sua Germania, in tre mesi, a un milione e passa di profughi alla rinfusa, senza alcun controllo preliminare. Mensch affibbiato a Frau Angela, che in Europa molti, in vena di invettive gratuite, considerano una donnaccia? Vuol dire essere umano, e non uomo (mann).

La lingua di Goethe accontenta la nostra Boldrini meglio dell’idioma di Dante.

Gutmenschen sono quanti si adoperano per accogliere i Flüchtlinge, i fuggiaschi, come in Germania defi niscono quelli che in Italia, ipocritamente, chiamiamo migranti, che invece è stata scelta dai pignoli di Darmstadt come "parola dell’anno", il contrario di Unwort. La Germania di questi tempi passa anche dalle sclete lessicali.

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