Il giallo della longevità, la donna più anziana e una truffa da guinness

Jeanne Calment sarebbe morta a 59 anni e non a 122. La figlia avrebbe preso la sua identità

Il giallo della longevità, la donna più anziana e una truffa da guinness

Vecchia, vecchissima, troppo vecchia. E, quindi, una truffatrice. Due scienziati russi riaprono il caso della donna più longeva della storia, Jeanne-Louise Calment, morta nel 1997 a 122 anni e 164 giorni. Secondo il gerontologo Valery Novoselov e il matematico Nikolay Zak il caso di vita più lungo della storia sarebbe una truffa da commedia all'italiana. Anzi, alla francese, visto che il teatro della mistificazione è Arles, in Provenza. La morta con meno fretta della storia sarebbe stata, in realtà, sua figlia, ben più giovane. Il tutto per gabbare non certo il Guinness dei record, ma l'esoso Stato francese.

Secondo Novoselov e Zak quel 4 agosto 1997 a tirare le cuoia non sarebbe stata Jeanne-Louise Calment, ma la figlia Yvonne, di «appena» 99 anni, data per morta nel 1934. Quando invece a morire sarebbe stata la madre. Uno scambio di bare. Scopo di tutta la faccenda? Non pagare le costose tasse di successione su una fattoria di proprietà di Jeanne-Louise che Yvonne avrebbe voluto ereditare gratis.

Ma come si è giunti a questa scoperta? La prima cosa a insospettire Novoselov - un gerontologo che lavora da anni ai casi di longevità estrema - e Zak - un matematico specializzato in modelli - fu che le fotografie di Jeanne-Louise non sembravano raffigurare una donna tanto vecchia. Non solo: in base alle testimonianze la Calment pare fosse in grado di sedersi direttamente sulla sedia senza l'aiuto degli altri (cosa davvero impensabile a 122 anni) e non mostrava abbastanza segni di atrofia cutanea o del tessuto sottocutaneo. E allora il medico ha fatto un esperimento. Ha mostrato la foto della Calment a 233 persone scelte a caso, chiedendo loro di indicare l'età della donna: ebbene, è uscito che l'età media indicata dal campione era di 20-25 anni inferiore a quella denunciata.

Novoselov ha chiesto quindi al matematico Zak di esaminare i set di dati sugli ultracentenari, scoprendo che l'exploit di Jeanne-Louise è totalmente fuori da ogni logica statistica e non aderisce a nessuno dei complicati modelli matematici applicati allo studio delle vecchiaie estreme. La donna morì (o sarebbe morta) con 3 anni e 67 giorni in più rispetto alla seconda più longeva (l'americana Sarah Knauss) e addirittura quasi cinque anni in più rispetto alla terza, la giapponese Nabi Tajima. La Calment (e anche in parte la Knauss) sono del tutto fuori schema, se è vero che tutti gli altri supervecchi hanno pochi giorni o poche settimane di distanza tra di loro e sono tutti molto vicini nella classifica. Diciassette nomi tra i 117 anni e 260 giorni di Nabi Tajima, terzo in classifica, e i 116 anni e 25 giorni dell'americana Jeralean Talley, diciannovesimo. Quindi lo stesso Zak ha contattato i responsabili dell'archivio demografico del comune di Arles per spulciare tra i documenti e lì sono emersi strani incendi, contraddizioni, omissioni che hanno infittito il giallo.
Ce n'era abbastanza per elaborare un'ipotesi choc: nel 1934 era morta la figlia di Jeanne-Louise, Yvonne. Ebbene, secondo gli scienziati russi a tirare le cuoia sarebbe stata la madre, dell'età allora di 59 anni, e la figlia si sarebbe sostituita a lei per non pagare le tasse di successione sulla fattoria di proprietà di Jeanne-Louise. Quindi quando poi Yvonne morì a 99 anni, nel 1997, sarebbe figurata come una centoventiduenne.

A suffragare questa storia, il fatto che il documento di Jeanne-Louise avrebbe poi riportato dati palesemente differenti dai tratti somatici della donna e che, confrontando le foto di Jeanne-Louise giovane e vecchia, molti particolari sembrano differenti. Una tesi ardita, quasi romanzesca. Che, inizialmente, si è scontrata con lo scetticismo della comunità scientifica internazionale, ma che pian piano ha trovato molti seguaci. In realtà pare che in Francia molte persone avessero già da tempo avanzato dubbi sulla storia della Calment, ma che nessuno avrebbe avuto interesse a chiarirli, visto che avrebbe fatto perdere alla Francia un record mondiale invidiato.

Ma Jean-Marie Robine, il gerontologo francese che convalidò l'età di Calment negli anni Novanta, bolla tutto come una bufala: «Le ricerche di Zak si basano sul nulla». Per dirimere la questione bisognerebbe riesumare i corpi delle due donne. Sarà fatto?

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