"Sì, è Lilly". Riconosciuto il cadavere nel bosco

Il cadavere di donna ritrovato il 5 gennaio nell'area boschiva dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste è quello di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa dal 14 dicembre

"Sì, è Lilly". Riconosciuto il cadavere nel bosco

È Liliana Resinovich la donna senza vita rinvenuta nell'area verde dell'ex ospedale psichiatrico del quartiere San Giovanni, a Trieste, lo scorso 5 gennaio. Secondo quando riporta Il Piccolo Sergio Resinovich, fratello della vittima, ha riconosciuto il cadavere. Oggi pomeriggio si procederà con gli accertamenti cadaverici sulla salma.

Il riconoscimento del cadavere

Svolta nel giallo di Trieste. Il cadavere ritrovato nei pressi del quartiere San Giovanni, nel capoluogo friulano, è quello di Lilly. La 63enne, ex dipendente della Regione, era scomparsa dalla mattina del 14 gennaio senza lasciare tracce. Era stato il marito, Sebastiano Visitin, ad allertare la polizia sollecitato dal fratello della vittima e alcuni conoscenti. In prima istanza si era ipotizzato un allontamento volontario ma poi, le indagini condotte dalla Squadra mobile hanno suggerito nuovi scenari. Quella mattina Lilly avrebbe dovuto incontrare un amico, Claudio Sterpin, ma all'appuntamento non si è mai presentata. È uscita di casa senza portare con sé né la borsa né il cellulare; l'ultima persona ad averla vista è stata una commerciante tra le ore 8 e le 9. La vicenda ha preso una piega inaspettata quando, lo scorso 5 gennaio, è stato trovato il corpo senza vita di una donna - "con occhiali e giubbino grigio" - nei pressi del quartiere dove la 63enne viveva col marito. Il cadavere era avvolto in due sacchi neri: uno attorno alle gambe e l'altro sulla testa. Gli accertamenti medico-legali hanno appurato trattarsi di Liliana Resinovich.

L'autopsia

Omicidio o suicidio? È il dubbio che attanaglia gli inquirenti che, seppur senza sbilanciarsi, propendono per la seconda ipotesi. La risposta definitiva potrebbe venire dall'autopsia che il medico legale Fulvio Costantinides eseguirà a breve. L'esame fornirà elementi utili per circostanziare il decesso e stabilire la dinamica delittuosa. Il procuratore capo di Trieste Antonio De Nicolo ha aperto un fascicolo, finora a carico di ignoti. Sul caso indaga la Squadra mobile, coordinata dal pubblico ministero Maddalena Chergia.

"Ho riconosciuto Lilly"

"Mi hanno fatto vedere le foto, avrei voluto farle una carezza, ma avevo solo le foto. Horiconosciuto Lilly, il suo orologio rosa che le avevo regalato, anche il suo giubbotto". Lo ha detto Sebastiano Visitin, marito di Liliana Resinovich, parlando a "Ore 14", il programma condotto da Milo Infante, a proposito del riconoscimento della moglie.

"Devo capire cosa è successo - ha aggiunto - se qualcuno ha fattoqualcosa o se lei ha ritenuto opportuno andarsene... Non escludo il suicidio. Nelle foto l'ho vista serena, riconoscibile dal suo ciuffo chiaro". Poi, ha concluso: "Mi hanno solo chiesto se è lei la cosa più brutta della mia vita".

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