Quindi, oggi...

La gogna ingiusta al coach di basket, Biden armato e Mbappé: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la Francia contro l'Ucraina, il lockdown ai maiali e il tweet politicamente corretto dell'Inter

La gogna ingiusta al coach di basket, Biden armato e Mbappé: quindi, oggi...

- dopo la velina della Farnesina spacciata per scoop, Repubblica è ancora convinta che il piano di pace italiano per l’Ucraina sia qualcosa di serio. Il tutto dopo che mezzo pianeta l’ha già bocciato

- Ilaria Capua vuole mettere in lockdown i maiali per la peste suina. Ormai è un riflesso condizionato: stai maluccio, vai in lockdown

- la Francia frena all’ingresso dell’Ucraina nell’Ue? Sì e no. Nel senso che l’approdo nell’Unione non dipende solo dal fatto se sei aggredito o meno dalla Russia. Servono milioni di garanzie sul sistema democratico, sulle strutture amministrative, su quelle giudiziarie (soprattutto) e nessuno può permettersi di includere uno Stato in cui è in corso un conflitto o una rivendicazione territoriale. Quello francese è realismo, non stronzismo

- la storia del tizio che ospita una rifugiata ucraina, molla la moglie e se ne va con la gradita ospite è pazzesca

- l’Ucraina ammette di perdere circa 100 soldati al giorno in Donbass. Sono tanti. E sono il segno che lì le cose non stanno andando benissimo. Tra aver ridotto le mire di Putin e la vittoria c’è un abisso enorme. E non è detto che il supporto occidentale possa bastare. Anche il Ney York Times ormai ammette: riconquistare il Donbass è praticamente impossibile

- Biden pare più preoccupato, militarmente, di Taiwan che di Kiev. Se a Zelebsky ha mandato “solo” armi e la Cia, magari qualche soldato per difendere l’ambasciata ma niente di più, per l’isola asiatica minacciata dalla Cina dice di essere pronto all’intervento militare. Basterà a frenare le mire espansionistiche di Pechino? Difficile a dirsi. Per due motivi: 1) parlare di guerra è una cosa, mandare soldati Usa dall’altra parte del mondo un’altra; 2) ci sarebbe sempre la strada delle sanzioni economiche, ma una cosa è “far fare” le sanzioni agli europei (come nel caso della Russia); un’altra è entrare in guerra finanziaria con la Cina, così interconnessa al mercato americano e mondiale

- Mbappé: “Un anno fa volevo lasciare il Psg, ora hanno prevalso i sentimenti”. Anche io di fronte a 300milioni di euro avrei fatto prevalere i sentimenti. Pure quelli di odio

- tweet politicamente corretto dell’Inter rivolto al Milan. “Complimenti. Quest’anno è stata una bellissima sfida. Ci vediamo l’anno prossimo”. Maddai, avete perso lo scudetto e vi complimentate? Vanno bene i valori dello sport, però cribbio, un po’ di sano orgoglio cittadino. A Roma non avrebbero gradito

- schiaffeggiare un’atleta, se sei un allenatore, è ovviamente sbagliato. Ma la gogna mediatica senza appello è pure peggio. Forse avete visto: durante una partita del Basket Roma, una 17enne sbaglia un canestro facile e l’allenatore entra in campo per “spronarla” (dice lui). Alla fine, mentre torna in panchina, la colpisce con quello che dalle immagini sgranate pare uno “schiaffo”. Prima ancora di sentire la versione dell’atleta e della famiglia, parte la caccia al cattivo, al violento, all’uomo che “non deve più allenare”. La Fip attiva addirittura la procura federale. Peccato che la madre parli di “tempesta mediatica”, di “gesti fraintesi” e di una ragazzina “molto tranquilla” con quello che “considera un secondo papà”. Ah, su Instagram circola pure la versione della diretta interessata: “Mi ha fato una pacca sulla coda, e niente di più.

Non c’è stato nessun ceffone e nessuno schiaffo, una semplicissima pacca che non ha minimamente sfiorato il mio corpo”. Il processo mediatico fa davvero schifo

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