Grasso è bello ma a volte anche povero

Grasso è bello ma a volte anche povero

In Italia ci sono attualmente 3,2 milioni di diabetici, un milione in più che nel 2000. Questo aumento dipende soprattutto dal fatto che sono aumentati gli obesi. Grazie alle cure precoci, la loro sopravvivenza è di molto aumentata. Il fatto che più può sorprendere è che la percentuale di diabetici e di obesi è più bassa fra i laureati e aumenta per i diplomati, e sale ulteriormente per chi ha solo la licenza della scuola dell'obbligo.

La quota di persone tra 45 e 64 anni affette da diabete è pari al 2,6% tra coloro che hanno la laurea e raddoppia tra chi ha al massimo la licenza media inferiore (5,9%). Tra le donne le disuguaglianze sono molto più marcate, soprattutto nell'età anziana. L'istruzione si collega al livello di reddito e alle scelte della dieta alimentare. E quindi all'obesità, un problema che l'Italia non aveva fra i giovanissimi e quando era povera, in particolare nel Sud grazie alla dieta mediterranea, mentre ora la situazione si è rovesciata.

Tra i ragazzi di 6-17 anni uno su quattro è obeso o in sovrappeso. Se almeno uno dei genitori è in sovrappeso o obeso, la quota aumenta e sale ulteriormente al 34,4% se lo sono entrambi i genitori.

Il fatto che l'obesità sia maggiore fra i giovanissimi quando almeno uno dei due genitori è obeso si può spiegare con le abitudini alimentari della famiglia: la dieta sbagliata, troppo ricca di grassi e zuccheri, danneggia sia gli adulti sia i giovani. Ma il fatto che quando tutti e due i genitori sono obesi aumenta la percentuale dei figli obesi e indica che il loro comportamento influenza quello dei figli. Il bambino obeso una volta non lo si trovava di certo fra gli scugnizzi. Ora invece la regione con più ragazzini obesi è la Campania (36,1%), contro la media nazionale del 24,9%; segue con distacco il Molise con il 31,9, la Puglia con il 31,3, la Basilicata con il 30,3 e la Calabria con il 30. Man mano che si sale lungo lo stivale e aumentano le montagne l'obesità dei giovanissimi si attenua pur mantenendosi di 5 punti abbondanti sopra la media nazionale. Questa graduatoria regionale al contrario, per cui ci sono più obesi nelle regioni meridionali che hanno un più basso reddito e più famiglie povere, vale anche per le altre classi di età.

La percentuale di obesi aumenta con l'aumento dell'età delle persone sicché la media italiana secondo le ultime rilevazioni è del 31,7% con un picco in Campania (37,4), seguita dalla Sicilia (34,8). La Lombardia, che è la regione con il più alto reddito pro capite ha «solo» il 27,9% di persone sovrappeso, mentre il Piemonte è al 28,4. La Liguria ha la percentuale più bassa, il Veneto è poco sotto la media nazionale con il 30%.

Poiché nelle regioni dell'Italia centrale che hanno un reddito pro capite attorno alla media nazionale anche la percentuale dei sovrappeso è attorno alla media nazionale, se ne desume che vale generalmente la relazione inversa per cui all'abbassarsi del reddito pro capite sale il peso medio degli abitanti, con una chiosa: le regioni montagnose, a parità di reddito pro capite, hanno meno persone grasse. Un tempo il povero era magro, ora è la grassezza l'indice di povertà.

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