Grecia, quella neonata morta nell'indifferenza della polizia

Arrivata ad Agathonisi con la famiglia, aveva solo un mese. La piccola migrante è morta dopo ore di agonia. Inutili gli sforzi dei locali e dei turisti

Grecia, quella neonata morta nell'indifferenza della polizia

Un altro corpo senza vita. Ancora una volta quello di un bambino. Di una bambina anzi, di pochi giorni, morta sull'isola di Agathonisi, vicino alle coste turche. Una vicenda che sa di fatalità, ma che potrebbe nascondere una grave negligenza da parte delle autorità greche.

A raccontarlo è una turista, Silvana Renzi, contattata da Repubblica, che accusa le autorità greche di mentire, sostenendo che quella bambina poteva sopravvivere, se solo si fosse fatto qualcosa subito. "Ha vissuto otto ore di agonia - racconta - nelle quali abbiamo tentato di coinvolgere tutti, ma nessuno ci ha dato ascolto".

La famiglia di profughi era arrivata venerdì sera, zuppa d'acqua di mare dopo essere caduti fuori dalla barca con cui avevano raggiunto l'isola greca. "La più piccola già stava male - racconta la turista -, respirava a fatica, sembrava cianotica".

Impossibile aiutarla sull'isola, abbastanza piccola da non avere un presidio sanitario e neppure un medico condotto, che mancava da un mese. Ma neppure la polizia è stata a sentire i turisti, che avevano raggiunto la stazione insieme a una coppia di francesi e di una persona che facesse da traduttore. "Ci hanno sbattuto la porta in faccia", accusa la Renzi.

Ad aiutare la famiglia di profughi alcuni abitanti del posto, che sono riusciti a mettersi in contatto con

un'organizzazione umanitaria, che ha promesso di sentire le autorità delle isole vicine. Ma nessuno si è visto. "Intorno alle otto del mattino abbiamo sentito le donne intonare una litania siriana che accompagna i defunti".

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