Cronache

Green pass, tutte le novità su obblighi e controlli

I datori di lavoro dovranno verificare che tutti i lavoratori che accedono al luogo di lavoro abbiano la certificazione verde

Green pass, tutte le novità su obblighi e controlli

Saranno i datori di lavoro a dover controllare che qualsiasi lavoratore che accede al luogo di lavoro sia in possesso del Green pass. Questo varrà non solo nei confronti dei dipendenti, ma anche di se stesso, dei professionisti e dei lavoratori autonomi. È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 226 il decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, che introduce misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della “certificazione verde Covid-19” e il rafforzamento del sistema di screening.

Tra le varie precisazioni sul sito del governo: il Green pass non deroga al metro di distanziamento; la corretta esecuzione dei controlli a campione mette a riparo da eventuali sanzioni dovute alla presenza di persone non in possesso della certificazione verde. Le ultime Faq pubblicate dal governo in merito ai nuovi obblighi danno un certo orientamento alle regole da dover seguire, anche se non sempre sono chiare. Il Green pass è obbligatorio per poter accedere ai luoghi di lavoro, ovvero dove vengono svolte prestazioni lavorative subordinate, con presenza di lavoratori dipendenti. In una Faq si legge: “I clienti che ricevono in casa un idraulico, un elettricista o un altro tecnico dovranno controllare il green pass?”. Risposta: “No, in quanto non sono datori di lavoro, ma stanno acquistando servizi”.

Chi dovrà controllare

Secondo quanto deciso dal governo sarà compito del datore di lavoro, che deve nominare dei responsabili e approvare le procedure operative, effettuare i controlli su tutti i lavoratori. Il possesso del Green pass è obbligatorio per accedere a tutti i luoghi ove il lavoratore esercita la propria attività lavorativa. “Chi controlla il libero professionista?” si legge in un’altra Faq. In questo caso la risposta del governo non è molto chiara: “Il libero professionista quando accede nei luoghi di lavoro pubblici o privati per lo svolgimento della propria attività lavorativa viene controllato dai soggetti previsti dal decreto-legge n. 127 del 2021”. Ancora una volta comunque viene rinviato tutto al datore di lavoro, l’unico che viene sempre e solo chiamato in causa in tutte le norme. Con questa definizione, anche se non specificato, viene probabilmente considerato il “titolare di rapporti di lavoro di tipo subordinato”.

Obbligatorio solo in certi casi

Leggendo le Faq pubblicate dal governo sembra però che il Green pass sia obbligatorio solo per una certa tipologia di lavoratori. Solo coloro che vogliono accedere in realtà dove ci sono lavoratori dipendenti dovranno avere la certificazione verde. Per i lavoratori non dipendenti cadrebbe quindi l’obbligo. Alcuni No-vax sono quindi liberi di non vaccinarsi per poter continuare a lavorare. Per esempio, se un idraulico contrario alla vaccinazione si reca in un’abitazione privata o in una azienda in cui non vi sono lavoratori dipendenti, non sarà controllato. In una casa privata non dovrà per forza avere il Green pass se la famiglia in questione non ha domestici alle sue dipendenze. Proprio perché l’idraulico non si sta recando in un “luogo di lavoro”. Discorso diverso se nell’abitazione è presente anche solo un domestico assunto: in quel caso dovrà dimostrare al familiare titolare del rapporto di lavoro di avere il certificato verde. Lo stesso vale se l’idraulico deve prestare la propria opera all’interno di un’azienda: dovrà essere controllato se vi sono dipendenti, in caso contrario no.

Sanzioni

In una Faq è stato chiesto se le aziende che faranno controlli a campione sui propri dipendenti potranno rischiare sanzioni nel caso in cui un controllo da parte delle autorità dovesse trovare lavoratori non in regola.

Secondo quanto si legge no: le imprese che effettuano i controlli a campione, se lo fanno nel rispetto di adeguati modelli organizzativi come previsto dal decreto-legge 127/2021, non pagano sanzioni nel caso in cui un controllo delle autorità dovesse riscontrare la presenza di lavoratori senza certificazione.

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