Coronavirus

Green pass, nuove regole: cosa cambia per chi lo ha già

L’allarme per la variante Delta alla base della decisione di rimodulare il Green Pass. Attenzione al messaggio truffa su WhatsApp

Green pass, nuove regole: cosa cambia per chi lo ha già

Aspettato da tempo, poi finalmente lanciato ed ora a rischio di essere rimodulato. È quanto potrebbe capitare al Green pass, il passaporto sanitario legato al SARS-CoV-2 con il quale è possibile partecipare ad eventi e a muoversi liberamente sia all’interno dei confini nazionali che in altri Paesi. Una esistenza piuttosto turbolenta quella del documento. A incidere sul suo futuro il diffondersi della variante Delta che sta allarmando le autorità sanitarie di numerosi Paesi.

Oggi è previsto che si possa avere il Green pass dopo una sola dose di vaccino, escluso il monodose Janssen che ovviamente non necessita di richiamo, ma a breve la situazione potrebbe cambiare. A ventilare questa ipotesi sono i sottosegretari alla Salute Pierpaolo Sileri e Andrea Costa. È, infatti, possibile che nei prossimi giorni si decida di concedere il passaporto a chi ha fatto un tampone nelle precedenti 48 ore o a chi, ed è questa la novità, ha avuto due dosi di vaccino o il monodose della Jassen.

"È probabile che la variante Delta ci costringerà a rimodulare il Green pass, rilasciandolo dopo la seconda dose di vaccino: ma è presto per dirlo, aspettiamo ancora i dati di una o due settimane", ha spiegato Sileri che ha ricordato come la scelta di rilasciare il passaporto sanitario dopo la prima dose "non è stato un errore, allora i dati ci dicevano questo. Al momento una modifica non serve, ma va messa in cantiere: da medico e non da politico, dico che probabilmente si arriverà a una rimodulazione". Gli ha fatto eco il collega Costa che ha evidenziato come sia chiaro "che siamo di fronte a un virus molto dinamico, che propone sempre nuove varianti e per questo noi dobbiamo essere pronti a dare risposte dinamiche, anche cambiando le misure per affrontarlo. Si tratterà di capire quale sarà l'andamento dell'epidemia, ma se nelle prossime settimane i dati scientifici ci diranno, gli approfondimenti sono in corso, che la prima dose copre dalla variante Delta molto meno rispetto alla seconda, credo che possa essere necessaria una riflessione".

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il ministro Roberto Speranza: "È chiaro che tutte le altre valutazioni verranno fatte". Lo stesso membro del governo, nel corso di una visita in Toscana si è detto soddisfatto dal fatto che fino a ieri mattina circa 13,7 milioni di persone avevano scaricato il Green pass. Numeri importanti che, ha sottolineato Speranza, significano che c'è "una grande attenzione e questo meccanismo che abbiamo costruito anche a livello europeo sta funzionando".

Green Pass europeo

Dal 1° luglio entrerà in vigore il passaporto sanitario europeo. I cittadini italiani che hanno già scaricato il documento devono fare nulla: il certificato è, infatti, conforme con quello europeo è avrà pieno valore anche negli altri Paesi dell'Ue e in Svizzera, Norvegia, Islanda e Lichtenstein ma non in Gran Bretagna. Le regol saranno valide per tutti i Paesi aderenti: gli Stati non potranno imporre ai viaggiatori ulteriori restrizioni se non per motivazioni straordinarie legate alla salute pubblica.

La truffa in rete

Nelle ultime ore sta girando in rete un messaggio WhatsApp che invita a scaricare il Green pass. In realtà si tratta di un a truffa volta ad impossessarsi dei dati personali e bancari della vittima. L’allarme è stato lanciato dalla polizia postale. "In questo link puoi scaricare il certificato verde Green Pass Covid-19 che ti permette liberamente di muoverti in tutta Italia senza mascherina", si legge nel messaggio-truffa.

Cliccando sul link, l'utente entra in una finta pagina istituzionale che presenta vari loghi simili agli originali. Proseguendo nella navigazione sul sito, all'utente viene richiesto di inserire i propri dati personali o bancari. Già questo dovrebbe mettere in allarme chi riceve il messaggio.

La polizia postale invita tutti alla massima cautela e suggerisce di non fornire mai i dati personali.

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