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La scoperta choc: Greta poteva essere salvata. Ma i tedeschi...

La ragazza è morta annegata e se fosse stata subito recuperata adesso sarebbe viva, ma i due turisti hanno tirato dritto

La scoperta choc: Greta poteva essere salvata. Ma i tedeschi...

Umberto Garzarella è morto sul colpo, ma Greta Nedrotti, la studentessa 25enne che si trovava a bordo con lui quando il motoscafo dei due turisti tedeschi li ha investiti in pieno nella tarda serata di sabato 19 giugno sul Garda nelle acque di Potese dal Riva Acquarama, si sarebbe potuta salvare. Se solo i tedeschi si fossero buttati in acqua per aiutarla e trarla in salvo, invece hanno tirato dritto. I due turisti Patrick Kassen e Cristian Teismann, entrambi 52enni, tornati in Germania, per ora sono accusati dalla procura di Brescia di omicidio colposo e omissione di soccorso.

Greta è morta per annegamento

I primi esiti delle autopsie effettuate sul corpo dei ragazzi parlano chiaro, il 37enne è morto sul colpo, l’impatto con l’imbarcazione gli aveva reciso l’aorta di netto e prodotto altre ferite addominali, ma Greta è morta annegata, dopo essere stata scaraventata in acqua. I due turisti tedeschi hanno proseguito la serata come se niente fosse successo e, a loro dire, non si sarebbero neanche accorti di aver falciato e ucciso delle persone. Quasi 5 ore di esame autoptico per capire la causa del decesso di Greta, durante il quale è stata eseguita anche una Tac al collo. Il suo corpo è stato recuperato dopo 12 ore di ricerche, a 98 metri di profondità, con importanti ferite, non ritenute però letali dal medico legale. La ragazza presentava lesioni alle gambe e un piede semi-amputato, ma per Maria Cristina Russo, il medico legale nominato dalla Procura, si sarebbe potuta salvare. Quello che ha ucciso Greta è stata la grande quantità di acqua ingerita e finita nei polmoni. La 25enne è morta per annegamento. Se i due tedeschi si fossero tuffati in acqua subito per aiutarla, si sarebbe probabilmente salvata. Ma, come sottolineato anche dal titolo della Bild: “Nach diesem champagner rasten sie swei menschen tot”. Traduzione: “Dopo questo champagne hanno ammazzato due persone”.

Nel video i tedeschi barcollano

Il Giornale ha ripercorso quanto avvenuto subito dopo il tragico incidente, sottolineando che in un video agli atti dell’inchiesta, registrato dopo l’incidente, si vede la coppia di tedeschi rientrare al porto con il motoscafo pirata. Nelle immagini, i due non si reggono bene sulle proprie gambe, e uno di loro finisce perfino in acqua dopo aver perso l’equilibrio. Erano forse ubriachi fradici a causa della quantità di alcol bevuta prima del violento impatto? Uno solo di loro, dopo 15 ore dalla tragedia, ha accettato di sottoporsi all’alcoltest, risultato negativo, proprio colui che stranamente ha detto di essere alla guida della potente imbarcazione. Il proprietario del mezzo si è invece rifiutato. Entrambi sono subito rientrati in Germania, a Monaco di Baviera, con due morti sulla coscienza.

Loro hanno negato, ma alcuni testimoni asseriscono di aver visto i due manager tedeschi 52enni pasteggiare a Champagne durante la giornata e di averli visti ubriachi dopo lo schianto. Secondo la ricostruzione, i due avrebbero bevuto champagne nel pomeriggio poi, dopo la partita Portogallo-Germania, avrebbero assistito al passaggio della gara automobilistica Mille Miglia a bordo del motoscafo, e dopo cena sarebbero tornati al Centro Nautico per attraccare. Durante la perquisizione della barca non sono state rinvenute bottiglie, ma certo non sarebbe stato difficile sbarazzarsene. Il dubbio comunque rimane: se i due tedeschi si fossero tuffati subito in acqua e avessero raggiunto Greta portandola in salvo, la ragazza sarebbe ancora viva?

Due pesi, due misure

Su quanto avvenuto è intervenuto l'avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl Onlus, Associazione vittime incidenti stradali, sul lavoro e malasanità. A IlGiornale, ha ricordato come inizialmente sul caso di Salò non si siano potuti disporre gli arresti domiciliari, cosa invece avvenuta in un altro caso simile, e forse meno grave perché la ragazza coinvolta non era sotto l'effetto dell'alcol. "Invece ai tedeschi reticenti, con versioni non credibili e non collaborativi (rifiutato il test alcolemico da parte di uno dei 2), è stato consentito di tornare a casa come se non avessero fatto nulla. Il loro legale dice che nei loro piani c'era di rientrare in Germania. Peccato che nei piani dei due ragazzi italiani non era previsto di essere travolti dal Riva ma di passare una serata romantica. Tra l'altro dal video almeno uno dei 2 è risultato ubriaco fradicio. E dall'autopsia è emerso che se si fossero fermati avrebbero potuto salvare la ragazza. Due pesi due misure.

Oltre a equiparare i 2 reati, omicidio stradale e omicidio nautico, bisognerebbe sensibilizzare quei giudici che sono sempre protettivi con i colpevoli e poco solidali con le vittime" ha spiegato Musicco.

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