Cronache

"Diamogli fuoco". E gli stranieri aggrediscono due ragazzi a calci e pugni

Tragedia sfiorata a Fano, dove due giovanissimi sono stati aggrediti da un gruppo di stranieri con calci e pugni perché uno dei due porta lo smalto alle unghie

"Diamogli fuoco". E gli stranieri aggrediscono due ragazzi

Ha dell'incredibile quanto avvenuto a Fano pochi giorni fa. Sabato pomeriggio due amici hanno deciso di concedersi una passeggiata a Fano, dove sono arrivati a bordo di un bus. Uno 17enne e l'altro 18enne avevano intenzione di trascorrere qualche ora di svago nella cittadina balneare ma una volta giunti alla rocca Malatestiana i loro piani sono stati stravolti da un gruppo di giovanissimi stranieri, che li hanno aggrediti fisicamente col pretesto di schernire uno dei due per il ciuffo bianco e le unghie nere. A raccontare il tutto è stato il più grande dei due, mentre è il piccolo ad aver subito i danni peggiori.

"Io ho le unghie con lo smalto nero. Mi piace averle, vederle, portarle. Ce le ho da quattro anni e ho subìto ogni tipo di offesa per questo, tipo frocio o altro, ma non mi ha mai importato nulla visto che sono eterosessuale. Ho anche un ciuffo di capelli tinto di bianco perché mi piaccio così", ha detto il giovane a Il resto del Carlino. Il 18enne, quindi, spiega com'è avvenuta l'aggressione: "Ci sentiamo chiamare da lontano da questo gruppo di una quindicina di ragazzi che non conoscevamo. Mai visti prima. Erano tutti extracomunitari, albanesi e marocchini. Mi prendono in giro per il ciuffo bianco ma quando arrivano vicino e vedono le mie unghie con lo smalto nero, cinque o sei di loro mi bloccano, uno prende un accendino e cerca di dar fuoco alle dita per ’togliermi lo smalto’ un altro vede le mie collane, prima me le chiede e poi me le strappa".

A quel punto il più piccolo dei due è intervenuto per difendere l'amico: "Purtroppo gli sferrano un pugno in faccia che lo getta a terra, io urlo di lasciarlo, ma loro continuano a dargli calci in bocca, alla schiena, al braccio, ovunque". Successivamente è proprio il 17enne a raccontare l'aggressione, sempre a Il resto del Carlino: "Io ho detto semplicemente: ‘Fermatevi, non vi abbiamo fatto nulla, non vogliamo problemi’. Non aspettavano altro: da lì è successo tutto. [...[ poi è sbucato un ragazzo sui 18, di fisico grosso, sicuramente fa qualche sport perché sapeva dove picchiare. Mi ha detto qualcosa, ma non ho avuto il tempo di replicare. Mi ha dato due schiaffi, io sono magro e sono caduto subito. Da quel momento non ho più visto nulla, perché ero a terra, in ginocchio, sentivo solo delle gran botte".

Un racconto drammatico, figlio della violenza ingiustificata di un branco contro due. Quanto accaduto a Fano non è una novità e sono tante le cronache simili nel nostro Paese. "Ho pensato a quello che si sente in giro e ho avuto la consapevolezza che poteva finire male. Se avessero continuato a darmi botte in testa sarei potuto morire", ha proseguito il 17enne. Il maggiore dei due, però, è arrabbiato: "Delle cinquanta persone intorno che vedono tutto, nessuno viene ad aiutarci. Nessuno dice basta né ci dà una mano. Solo uno, che non conosciamo, chiama il 113 e il 112 e poco dopo arriva la polizia, i carabinieri e il 118". Il ragazzo, tra le altre cose, ha riportato la frattura del setto nasale e di alcune dita.

I picchiatori si sono dileguati prima dell'arrivo delle forze dell'ordine e al momento non sono ancora stati identificati.

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