Cronache

Gli hacker mandano ko il blog di Beppe Grillo: ma è stato Anonymous?

Il sito del comico (politico) genovese viene mandato offline per diverse ore. Bufera tra gli hacktivist, divisi sulla legittimità dell'attacco

Gli hacker mandano ko il blog di Beppe Grillo: ma è stato Anonymous?

Il blog di Beppe Grillo va offline. Messo ko da un attacco hacker che a prima vista ha tutte le caratteristiche di una delle offensive lanciate dal collettivo Anonymous. Ma che non ne ha forse le solite "motivazioni ideologiche". E che scatena un sisma interno agli hacktivisti italiani.

Sul blog utilizzato di norma per comunicare gli attacchi contro i siti di casa nostra compare un post che rivendica l'attentato (anche qui). Solita firma: Anonymous. Solito logo in calce: We are Anonymous. We are Legion. We do not Forgive. We do not Forget. Expect us. Solito stile, canzonatorio e irriverente. E un sacco di accuse contro il comico (politico).

Gli autori dell'attacco snocciolano una raffica di argomenti controversi: dall'accesso alle liste a 5 Stelle, impossibile per gli stranieri, al populismo spinto del genovese. Poi quella che secondo gli hacker è quasi un'abitudine, l'esecuzione del "saluto romano". La medicina alternativa. La barca di proprietà. E infine una precisazione: poverini quelli che lo seguono, "che credono a tutto ciò che dici prendendolo per oro colato". L'attacco non è contro la loro ingenuità.

Ma l'accanimento contro il blog di Beppe Grillo non sembra essere giustificato. Crea più di un problema e pure qualche fraintendimento. Sono gli Anonymous? Non sono loro? Sono altri hacker? La risposta prova a darla AnonOps, dal sito abituale. E dà una frenata ai facili entusiasmi: Anonymous non c'entra, non sono stati loro. E il post viene rimosso.

"Ricordiamo che AnonOps non e' Anonymous, ma una rete dove gli Anonymous si organizzano e comunicano da svariati anni" scrivono. Come a dire che loro - o almeno una parte di loro - l'attacco non lo condivide proprio. Che c'è di mezzo una "cellula impazzita", posto che il termine renda l'idea. Motivo per il quale "la cellula operante è stata momentaneamente esclusa dall'amministrazione del blog, fino a quando l'intera comunità potrà decidere la legittimità dell'attacco con un sondaggio". Dissenso e tentativi di restaurare la pace interna, in un movimento che è più un'idra dalle numerosissime teste che un gruppo compatto, guidato da poche teste pensanti.

Alla teoria dell'attacco degli hacker di Guy Fawkes non ci crede neppure la stessa vittima dell'attacco. Dai mezzi rimasti - i social network - Grillo scrive: "L'attacco contro www.beppegrillo.it non è opera di Anonymous. Chiedo aiuto alla Rete, e ovviamente anche ad Anonymous, per identificare il gruppo che ha bloccato il sito". Perché Anonymous non attacca, per una sorta di regolamento interno, chi fa informazione. Anche se loro stessi, in un secondo post, scrivono: "Nessun utente può garantire del comportamento dell'altro, ognuno ha diritto a sviluppare liberamente il proprio dissenso, purchè non sia manifestamente discriminatorio". Una mezza giustificazione, perché qui di discriminazione non c'è traccia.

Mal che vada si lede la libertà di opinione.

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