"Scene di uno sbarco selettivo, ecco cosa mi ricorda...": le parole choc di Giannini

La sparata del direttore de La Stampa: "Queste scene ricordano quelle di cui ha parlato spesso Liliana Segre"

"Scene di uno sbarco selettivo, ecco cosa mi ricorda...": le parole choc di Giannini

Prosegue imperterrita la levata di scudi della sinistra contro il governo Meloni e, in particolare, le azioni del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: nella giornata di ieri a ben due navi Ong è stato consentito di raggiungere il porto di Catania per permettere lo sbarco di bambini, donne e soggetti fragili, eppure per i sostenitori dei porti aperti non è abbastanza, e continuano a volare insulti e accuse a dir poco pesanti.

Hanno lasciato senza parole, ad esempio, le recenti dichiarazioni del direttore del quotidiano La Stampa Massimo Giannini. Ospite a Che Tempo che fa, il giornalista si è lanciato in paragoni sconvolgenti con il nazismo. Commentanto la situazione a Catania e l'ordinanza dei ministri Piantedosi, Salvini e Crosetto (le navi Ong possono restare in porto, ma solo fino allo sbarco di donne, bambini e bisognosi, poi devono fare ritorno in acque internazionali), Giannini ha infatti dichiarato: "Queste scene che hanno dato vita a uno sbarco selettivo ricordano quelle di cui ha parlato spesso Liliana Segre, vissute da lei in prima persona".

Il riferimento è stato molto chiaro, tanto da lasciare attoniti pure gli ospiti del salotto di Fabio Fazio. Insomma, la sinistra non accetta che gli ispettori italiani siano saliti a bordo delle navi per valutare chi avesse realmente bisogno di scendere a terra. Impensabile che 35 extracomunitari siano stati lasciati a bordo della nave battende bandiera tedesca Humanity 1.

Stesse allusioni, come riportato da Libero Quotidiano, anche a In Onda, su La7, dove Concita De Greorio ha commentato: "Queste immagini mi ricordano il passato, pagine buie della storia del Novecento". Del resto, il pensiero comune della sinistra è ormai noto. Fin dalle prime operazioni di controllo a bordo della Humanity si è cominciato a parlare di "selezione", "logica perversa" e quant'altro. Mancava solo il paragone col nazismo.

Non c'è stato,

però, nessun treno diretto verso i lager nazisti. A Catania, piuttosto, si sono viste ambulanze, pulman, volontari, medici, uomini delle forze dell'ordine, che ancora una volta hanno dato assistenza a chi ne aveva necessità.

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