Tre bambini e la loro mamma. I loro corpi dilaniati, aperti in due e svuotati dei loro organi vitali. Poi ricuciti e lasciati morire in spiaggia. È questo l'orrore dei trafficanti di uomini che operano nella penisola del Sinai. Bande di criminali che attirano i migranti di tutta l'Africa e che, promettendo l'Eldorado, li portano in un inferno.
L'orrore sui bambini e il traffico di organi
Nei giorni scorsi il sito Africanglobe.net aveva diffuso la notizia di cadaveri nigeriani ritrovati sulla costa orientale di Alessandria d'Egitto. Migranti cui erano stati espiantati gli organi per rivenderli al mercato nero in Egitto (e non solo). Ora, Kansal Tv, una televisione somala con sede a Londra, ha diffuso la foto di una famiglia trucidata dai trafficanti di esseri umani. Si tratta di Hassan Addawe e i suoi tre figli: Abubakr Abdikarim (3 mesi) Anfa’ Abdikarim (18 mesi) e un altro bimbo di appena 7 anni. Hanno il petto ricucito in modo sommario, segno che probabilmente sono stati aperti per togliergli gli organi in quanto non erano in grado di pagare il viaggio che li avrebbe dovuti portare in Europa.
L'espianto di organi avviene sempre nella penisola del Sinai.
Hamdy Al-Azazy, responsabile della Fondazione New Generation for Human Right, ha rivelato alla Cnn che "i medici arrivano dal Cairo con delle unità ospedaliere mobili per eseguire le operazioni per rimuovere soprattutto cornee, fegato e reni. Una volta estratti gli organi, li lasciano morire e gettano i loro corpi nel deserto".
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