In Puglia i consorzi di bonifica diventano tasse

Uno scoperto di 124 milioni di euro nei confronti della Regione che ha anticipato le somme. Le casse sono in rosso e il rischio è che i debiti dovranno pagarli i cittadini attraverso le tasse

In Puglia i consorzi di bonifica diventano tasse

Un altro scandalo tutto pubblico quello dei consorzi di bonifica in Puglia. Uno pasticciaccio ancora poco chiaro in termini economici che rischia di coinvolgere le casse della Regione e, quindi di conseguenza, le tasche dei pugliesi. Sì, perché i consorzi, a seguito di una decisione della giunta regionale nel 2003, sono andati avanti grazie ai finanziamenti della Regione Puglia che ha anticipato ben 124 milioni di euro. I consorzi ora, però, non sono nella condizione di poter restituire i fondi anticipati, pertanto le casse pugliesi "piangono" e da qualche parte dovranno pur essere recuperati quei soldi versati dalla Regione e di cui l'Ente ha bisogno.
Con il nuovo regolamento di contabilità, ogni anno è obbligatorio portare in pari i residui e, pertanto, il commissario dei consorzi dovrà presentare un nuovo piano industriale da un lato e dall’altro in autunno, quando sarà approvata la riforma sui Consorzi, l’assessore regionale al Bilancio dovrà capire come recuperare i 124 milioni di euro.


Due sono le strade: o il piano di rilancio consortile dovrà prevedere un mutuo per saldare il debito nei confronti della Regione o sarà la stessa a farsi carico del suo credito e in che modo se non quello di farlo confluire nelle tasse pagate dai pugliesi?
La questione rischia di diventare politica infiammando la polemica tra Pd e Movimento 5 stelle. A pagare le conseguenze rischiano però di essere sempre e solo i cittadini.

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