I familiari di Fatima respingono le accuse

Durante l'interrogatorio, il padre di "Fatima" avrebbe reso dichiarazioni spontanee, difendendo sé e i suoi familiari

I familiari di Fatima respingono le accuse

È terminato dopo circa tre ore l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Ambrogio Moccia di Sergio, della moglie Assunta e della figlia Marianna Sergio. I tre da mercoledì scorso si trovano nel carcere di San Vittore, con l'accusa di essere in procinto di partire per la Siria e mettersi al servizio dell'Isis. Una scelta che la figlia maggiore Maria Giulia, alias Fatima, e il marito di origine albanese, avevano già fatto nel settembre scorso dopo il loro matrimonio. Questa mattina anche la zia del marito della ragazza, soprannominata Lady Jihad, Arta Kacabuni, detenuta nel carcere di Bollate, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, come ha spiegato l'avvocato Erika Galati, che assiste tutti e quattro gli arrestati.

Da quel poco che è trapelato dall'interrogatorio, il padre di "Fatima" avrebbe reso dichiarazioni spontanee, difendendo sé e i suoi familiari.

I tre avrebbero manifestato il loro stupore per le contestazioni mosse da inquirenti e investigatori, e avrebbero sostenuto le loro ragioni in merito a quel viaggio organizzato per raggiungere Maria Giulia e il marito Aldo Kobuzi. Si è avvalsa invece della facoltà di non rispondere la zia di Kobuzi, Arta Kacabuni, arrestata in Toscana e ora in carcere a Bollate.

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