Pressione insostenibile sugli ospedali e picco di contagi tra gli operatori sanitari. Sono questi i due criteri che indicano la via da seguire al governo in riferimento alla possibilità di ammorbidire le regole. Anche se l'indice di contagio scende l' «invasione» delle strutture sanitarie da parte dei pazienti Covid impone ancora moltissima prudenza avvertono i medici ospedalieri dell'Anaao Assomed. E a pagare un prezzo altissimo sono anche i pazienti con altre patologie forzatamente trascurate a causa dell'emergenza coronavirus.
Il personale è scarso e l'esposizione al rischio di contagio è altissima come dimostrano le cifre fornite ieri da Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza. «In un mese si sono contagiati in 27.000 tra medici e infermieri, 900 al giorno», evidenzia Ricciardi, che osserva come «con questa pressione» sia impossibile curare i pazienti perché la prima linea, la trincea costituita da medici ed infermieri «resta sguarnita». Necessario quindi «limitare al massimo la mobilità». Alla fine della prima ondata erano 30mila in tutto gli operatori sanitari contagiati.
I dati registrati dall'Istituto Superiore di Sanità, sono lievemente diversi da quelli riferiti da Ricciardi. Per l'Iss sono 23.419 i nuovi casi di contagio tra gli operatori sanitari registrati il 22 novembre e accumulati negli ultimi 30 giorni.
Dall'inizio dell'epidemia si segnalano 60.242 casi tra gli operatori sanitari (età mediana 47 anni) pari al 5 per cento dei casi totali. I decessi indicati dall'Iss sono in totale 134 ma le associazioni di categoria invece salgono a 202, probabilmente per un sistema di verso di aggregazione dei dati.
É certo però che il ssn viene da mesi sottoposto ad una pressione schiacciante e la preoccupazione si riverbera nelle corsie d'ospedale dove, sottolineano i camici bianchi, il problema non è soltanto la carenza di posti letto ma quella del personale che è impegnato senza sosta con ritmi insostenibili.
L'Anaao Assomed ha confrontato, regione per regione, i posti letto di medicina interna, pneumologia e malattie infettive del 2018 con quelli attivati nel 2020 nel rapporto con il numero di abitanti. Infine li ha messi in rapporto al numero dei ricoveri Covid. Al momento della rilevazione la Lombardia era satura al 129 per cento; Liguria al 118; Lazio al 91; Campania 87; Piemonte al 191. Situazione meno preoccupante in Veneto, con un tasso di saturazione del 64,3; Emilia-Romagna 65,9; Puglia 70,8.
Gli ospedalieri ripercorrono quello che è stato un progressivo smantellamento della rete capillare del servizio sanitario nazionale. Tra il 2009 e il 2018, il numero di medici specialisti operanti nel ssn è calato di 6.225 unità. Meno medici e meno posti letto che nel 1998 erano 311mila. Nel 2007 erano circa 220.000 e nel 2017 190.000. Quindi da 5,8 posti letto per mille abitanti del 1998, siamo arrivati al 3,2 attuali. Per sottolineare come l'impoverimento del ssn abbia giocato un ruolo chiave nell'impatto devastante che l'epidemia ha avuto anche nel nostro paese.
La Lombardia con i suoi 10 milioni di abitanti ha incrementato del 138,8 i posti letto di medicina interna rispetto al 2018 raggiungendo un rapporto per 100mila abitanti pari a 145, il più alto d'Italia dopo la Valle d'Aosta. Eppure i posti letto internistici sono saturati al 54 per cento da malati Covid ben oltre la soglia di sicurezza del 40 per cento. Ma se rapportassimo il numero dei ricoverati Covid con i posti letto internistici al 2018, avremmo un tasso di saturazione del 128,8 per cento. Ovvero il totale dei posti letto non basterebbe neppure per i soli malati di coronavirus. Il Lazio sempre rispetto al 2018 ha incrementato dell'83,6 i posti letto internistici e anche qui la saturazione per pazienti Covid ha superato il 50 per cento e se non ci fosse stato l'adeguamento la saturazione sarebbe salita al 91.
Situazione a rischio anche in Piemonte che ha incrementato del 104,9 i posti letto di medicina interna che al momento sono saturati al 93 per cento con malati Covid. E senza lo sforzo compiuto il tasso di saturazione sarebbe del 191 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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