I menu etnici a scuola? Snobbati dagli studenti

Le giunte di sinistra impongono menu etnici e vegetariani nelle mense delle scuole italiane. Ma i bambini non gradiscono affatto

I menu etnici a scuola? Snobbati dagli studenti

Agli studenti italiani la cucina etnica proprio non piace. Ci provò nel 2009 Letizia Moratti con il programma "integrazione a tavola", ma fu un fiasco: i bambini snobbarono le verdure condite con spezie arabe, preferendo ad esse una più autarchica cotoletta o, al massimo, dei bastoncini di merluzzo al forno.

Nel 2013, la giunta Pisapia, in collaborazione con Milano Ristorazione, tornò all'attacco dei menu scolastici con la "giornata mondiale della cucina vegetariana". In quell'occasione, furono rifilati ai bambini meneghini piatti preparati senza l'utilizzo di materie prime di origine animale, ovvero non provenienti da carne, pesce, latte e uova. Il menu della "giornata mondiale della cucina vegetariana" prevedeva, come scrive Repubblica, "un primo piatto a base di grano saraceno condito con crema di zucca e zucchine, seguito da una portata di insalata di tofu (formaggio vegetale) con salsa di soia, e per finire un muffin alla carota". Fu un secondo fiasco e vennero buttati via 80mila piatti.

Non andò meglio neppure con il menu mediorentale: Milano Ristorazione, dopo il tremendo flop dell'edizione vegetariana, preferì ripiegare su un più solido menu siciliano. L'arancino vinceva così sul cous cous.

A Pisa, sempre su proposta di una giunta di sinistra, si cercò di imporre un menu nordafricano: "In tavola quindi cous cous aromatico e polpettine di pesce in salsa piccante con patate lesse e olive". Indovinate? Nessun segnale positivo da parte dei bambini.

Ora, lo stesso programma sta andando in scena a Roma, dove l'assessore Alessandra Cattoi, con il progetto "Viva l'Europa", sta cercando di "far conoscere agli studenti la cultura di tanti Paesi diversi e aumentare la consapevolezza di appartenza dell'Italia all'Europa". Ma i bambini romani proprio non riescono a digerire le "

538em;">Æggekage danesi (uova strapazzate, patate e pancetta), i Würstel tedeschi con patate, lo Stampott olandese (patate, salsiccia e carote) o il Fish & chips inglese (pesce e patate fritte)". Sono, insomma, degli euroscettici. Almeno in cucina.

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