La tragedia del Mottarone

I parenti in Israele: “Eitan va educato secondo la tradizione

Il bimbo di 6 anni, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, è stato portato nel suo Paese d’origine dal nonno materno

I parenti in Israele: “Eitan deve essere educato secondo la tradizione”

Due culture diverse, agli antipodi, e in mezzo un bambino di soli 6 anni, Eitan Biran, l’unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, nella quale ha perso entrambi i genitori e il fratellino maggiore. La zia paterna accusa il nonno materno di aver rapito il piccolo e di averlo portato in Israele con l’inganno. La nonna materna Etty ha invece asserito, durante una recente intervista a un giornale locale, che la “figlia Tal soffriva per i rapporti con la famiglia di Amit, si sentiva sottovalutata, ne aveva discusso con loro. Non so per quale ragione ci disprezzino, forse perché noi siamo sefarditi”. Altre usanze, altre idee, altro modo di educare i figli. E differenze anche politiche.

La nonna: "Eitan deve essere educato come un ebreo"

La nonna desidera che Eitan cresca in Israele e non in una scuola cattolica. Secondo quanto da lei stessa affermato, come abbiamo scritto sul Giornale, “Tal e Amit avevano deciso di tornare a vivere qui l’anno prossimo, per questa ragione avevo comprato l’auto”. Si tratta di una Renault rossa ancora parcheggiata, dalla scorsa primavera, nel piazzale davanti a casa. Eitan “deve essere educato come un ebreo senza dimenticare la tradizione del popolo a cui appartiene” ha asserito la donna mentre ha elencato i successi dei figli: Tal che stava per laurearsi in psicologia, Guy che è manager all’El Al, la compagnia aerea nazionale, Gali che è impiegata in una società di consulenza finanziaria, e Aviv che ha deciso di studiare legge.

Dopo la fine del suo matrimonio Etty si è risposata cinque anni fa con un ex marine che aveva conosciuto in Alaska. La coppia vive adesso a Ramat Aviv, un quartiere elegante a nord di Tel Aviv. Una realtà lontana da quella percepita in Italia e nelle emittenti israeliane, dove la famiglia veniva pensata in difficoltà economiche, tali da non poter sostenere una eventuale battaglia legale. In estate la famiglia aveva avviato delle raccolte fondi per poter pagare le spese e i viaggi tra Pavia e Torino. Come spiegato da Noa Harish, la fondatrice del sito di crowdfunding, una di queste raccolte fondi “è stata interrotta dopo aver raggiunto la cifra prefissata, mezzo milione di shekel”, più di 130mila euro.

Il nonno lo ha riportato in Israele

Eitan è stato prelevato dall’Italia e riportato in Israele dal nonno Shmuel, che in passato era stato condannato per maltrattamenti nei confronti di Etty. Dopo la tragedia, l’uomo si era trasferito in Italia e Gali, la secondogenita, era rimasta a Tel Aviv, da dove ha fatto sapere ieri: “Non useremo mai la parola rapito, lo abbiamo riportato a casa. Ci era stato portato via illegalmente, Aya non ha una vera relazione con lui, non hanno foto insieme. Quando ci ha visto, Eitan ha urlato per l’eccitazione e ha detto che finalmente era in Israele”. Ancora non si è capito come il nonno abbia riportato Eitan in Israele, dato che gli aerei di linea il sabato in quel Paese sono praticamente inesistenti.

Forse con un jet privato, aiutato magari da qualche associazione o gruppo ultranazionalista.

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