Immigrazione, il ministro bavarese attacca Alfano

"È piuttosto sfacciato che da una parte lamenti l’alto peso derivante dall’arrivo (in Italia) dei rifugiati attraverso il Mediterraneo, mentre dall’altra non si curi di rispettare le disposizioni europee in materia d’asilo"

Immigrazione, il ministro bavarese attacca Alfano

"È piuttosto sfacciato che il ministro dell’Interno Angelino Alfano da una parte lamenti l’alto peso derivante dall’arrivo (in Italia) dei rifugiati attraverso il Mediterraneo, mentre dall’altra non si curi di rispettare le disposizioni europee in materia d’asilo", ha attaccato il ministro degli Interni bavarese, Joachim Herrmann. Herrmann ha ricordato alla Dpa come le norme europee "prevedano che il primo Paese dove i rifugiati entrano (nell’Ue) sia responsabile per il procedimento d’asilo». Per questo l’Italia riceve fondi dall’Unione europea, ha considerato ancora. Il politico bavarese ha poi puntato il dito contro quella che vede come una "discrepanza" nei numeri ufficiali: in Germania nel 2013 sono state presentate oltre 126mila richieste d’asilo, mentre in Italia solo 27930.

Secondo i numeri dell’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu l’anno scorso sono arrivati sulle coste italiane oltre 60mila rifugiati. La Dpa ricorda poi come il responsabile dell’Unhcr, Antonio Guterres, in marzo abbia definito la Germania come "la nazione che accoglie più rifugiati" tra i Paesi industrializzati. "Anche gli altri Stati dell’Unione per questo possono chiedere all’Italia la relativa solidarietà, cioè il rispetto del sistema comune d’asilo europeo su cui i Paesi dell’Unione si sono accordati", ha attaccato ancora Herrmann. "Ciò vale ancora di più oggi, considerato che le crisi in Medio Oriente e la brutale violenza dell’Isis in Iraq farà aumentare la

538em;">pressione dei rifugiati sull’Europa", conclude il ministro del partito cristianosociale Csu, gemello della Cdu della cancelliera Angela Merkel.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica