Cronache

Immigrazione, il vescovo siciliano: "Certe scelte sono contro Cristo"

Sull'immigrazione la Chiesa continua a "martellare" contro le politiche restrittive. Ma c'è anche chi sostiene l'operato del ministro Salvini. Un vescovo siciliano, intanto, si è detto preoccupato per il proliferare di una mentalità di chiusura e per l'utilizzo strumentale del Vangelo

Immigrazione, il vescovo siciliano: "Certe scelte sono contro Cristo"

L'immigrazione e l'opinione pubblica italiana. La Chiesa cattolica continua a dirsi preoccupata per l'atteggiamento assunto da molti durante il caso Aquarius.

Domenico Mogavero, vescovo siciliano di Mazara del Vallo, è uno di quelli che non le ha mandate a dire. Più di un prelato, mentre veniva presa la decisione di non aprire i porti italiani per l'accoglienza dell'imbarcazione battente bandiera di Gibilterra, ha parlato della vicenda schierandosi "contro" il ministro Matteo Salvini e la sua linea restrittiva.

L'attenzione, a qualche giorno di distanza, non sembra essere calata. Segno di come alcuni uomini di Chiesa ritengano centrale "martellare" in direzione opposta al proliferare di un modus opinandi sempre meno convinto della bontà di "accogliere sempre" e di "accogliere tutti".

Intervistato da LiveSicilia, il vescovo ha evidenziato come alcune scelte operate siano "contro Cristo". La parte più "dura" delle affermazioni rilasciate è quella finale. "Noi lo contrastiamo questo fenomeno - ha dichiarato Mogavero riferendosi al fatto che la mentalità italiana sembra assecondare un atteggiamento di chiusura totale - con l’annuncio evangelico e con i comportamenti, venendo incontro alle esigenze di queste persone".

"Serve coerenza col Vangelo: predicazione e testimonianza. Non abbiamo strumenti coercitivi, non vogliamo chiudere la bocca alle persone, ma dobbiamo dirlo che se certi comportamenti ci mettono contro il Vangelo, ci mettono contro Cristo", ha chiosato il prelato. Ma qual è la posizione ufficiale del Vaticano in materia d'immigrazione? Quella di Ravasi, del cardinale Montenegro e di Mogavero stesso.

Il vescovo ha tuttavia sottolineato l'esistenza di un modo di pensare contiguo a quello di Salvini. In alcune parrocchie venete e lombarde, per Mogavero, ci sarebbero cattolici "di stampo leghista" o "paraleghista". Un universo conservatore che tenderebbe a fare discorsi "di matrice più "politica" che "spirituale".

Quanto raccontato nel Nuovo Testamento, però, non dovrebbe essere sventolato a piacimento in funzione delle proprie necessità elettorali. "...Nel Vangelo - ha specificato infatti il siciliano - si dice avete accolto lo straniero, venite benedetti, non lo avete accolto, andate via maledetti dal Padre mio. Se il Vangelo lo brandiamo come una spada è una cosa, se lo usiamo per orientare il nostro comportamento il discorso cambia". Chiara, quindi, la contrarietà all'utilizzo ideologico dei simboli di fede.

L'inquietudine per la luna di miele tra i cittadini e l'adagio salviniano secondo cui "la pacchia è finita" rimane intatta:"Sicuro, io sono preoccupato. l’atteggiamento della gente è cambiato. Su Facebook o nei discorsi che si improvvisano per strada, la gente che si improvvisa su quelle posizioni è molto più numerosa e ardita". Mogavero, in definitiva, si inserisce nell'elenco dei cattolici critici sull'operato dell'esecutivo gialloverde. Almeno per quanto riguarda l'immigrazione.

Lo stesso ministro dell'Interno, durante un recente colloquio con i giornalisti, ha confermato che una parte di Chiesa gli ha chiesto di "andare avanti". Si fa il nome del cardinale Raymond Leo Burke, considerato "capostipite" dei tradizionalisti e dei critici di Papa Francesco.

Come se la Chiesa si stesse dividendo anche sul governo italiano e sulle sue valutazioni.

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