In Francia esiste già quello che Marco Minniti, ministro dell'Interno italiano, vorrebbe implemetare nel futuro prossimo. Ovvero in piano per l'intergazione dei migranti. A guidare l'Ufficio governativo francese che segue gli immigrati nel paese d'Oltralpe (Office Français de l’Immigration et de l’Intégration (Ofii) c'è Didier Leschi , che oggi è stato intervistato dal Corriere.
Il pano francese per l'integrazione, spiega Leschi, "si rivolge a tutti quelli che arrivano per la prima volta, cioè ogni anno circa 160 mila persone in modo legale, più 30 mila richiedenti asilo. Chi lo firma si impegna a rispettare i valori della Repubblica. Poi si sottopone a un test sul livello linguistico, e a seconda dei risultati lo orientiamo in classi dove seguirà 240 ore di lezioni di francese". Dopo le visite mediche, i migranti vengono inseriti in un percorso di integrazione e formazione culturale. E questo è il punto più importante. "Accanto ai corsi di lingua - spiega Leschi - cerchiamo di far scoprire la società francese, le basi della Repubblica, della storia di Francia, della laicità".
Ma la parte più interessante riguarda il sesso. "Insistiamo molto sulla parità uomo-donna", dice il direttore dell'Ofii. "La difficoltà oggi è che in Francia e in Italia giungono giovani uomini soli, mentre prima erano soprattutto famiglie.
Giovani afghani, o sudanesi: ci facciamo carico della loro salute, della formazione professionale, della conoscenza della lingua, ma c’è qualcosa che non possiamo fare, perché è difficile e perché non esiste una politica pubblica su questo, ed è la questione della sessualità. Finché questi giovani non riescono a socializzare, per loro è un problema".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.