Cronache

Inseguito e investito per una lite al semaforo: muore un motociclista

L'investitore è un 49enne incensurato di Bergamo accusato di omicidio volontario. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe investito il centauro dopo una lite al semaforo

Inseguito e investito per una lite al semaforo: muore un motociclista

È stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario un 49enne incensurato di Bergamo che ieri, domenica 30 ottobre, ha investito e ucciso un motociclista dopo una lite al semaforo di Montello. La vittima, Walter Angelo Monguzzi, agente di commercio di 55 anni, residente a Osio Sotto, è morta sul colpo. Le indagini del caso sono affidate ai carabinieri che, proprio in queste ore, stanno visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza cittadina nel tentativo di ricostruire la dinamica esatta dell'accaduto.

L'incidente mortale

La tragedia si è consumata attorno alle ore 12.30, all'altezza del semaforo di via Giovanni Papa, a Montello, in provincia di Bergamo. Tra l'automobilista, alla guida di una Fiat Panda, e il motociclista ci sarebbe stato un diverbio per motivi di viabilità e precedenze in prossimità di un incrocio. Quando il semaforo è diventato verde, ed entrambi i mezzi hanno ripreso la marcia, il 49enne ha speronato - pare volontariamente - il centauro. Il motociclista è caduto rovinasamente sull'asfalto restando esanime in mezzo alla carreggiata dell'altro senso di marcia. L'investitore non gli avrebbe prestato soccorso ma si sarebbe dileguato. Nell'incidente è rimasta coinvolta anche un'altra vettura ma, per fortuna, il conducente è rimasto illeso.

L'arresto per omicidio volontario

L'automobilista è stato rintracciato poche ore dopo l'accaduto. Quando i carabinieri hanno bussato alla porta della sua abitazione non ha opposto resistenza: è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario. Ora si trova nel carcere di Bergamo. I militari dell'Arma hanno già acquisito i nastri delle telecamere di sorveglianza e sentito eventuali testimoni. Pare che all'incrocio della strada dove si è verificato l'incidente ci sia un semaforo dotato di un sistema per l'accertamento automatico delle infrazioni stradali per chi passa con il rosso, dettaglio che potrebbe essere utile alla ricostruzione dei fatti. Come ricorda l'Ansa, un episodio analogo si era già verificato nella Bergamasca il 4 agosto 2019, ad Azzano San Paolo. Due giovani, Luca Carissimi, di 21 anni, e Matteo Ferrari, di 18, di Bergamo, erano morti (il primo poco dopo l'incidente e il secondo il giorno seguente) mentre erano in moto, investiti da un automobilista.

L'investitore, Matteo Scapin, si trova in carcere dallo scorso luglio a seguito di una condanna definitiva della Cassazione a 11 anni e 4 mesi per omicidio volontario.

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