IoApro, la bugia sulla protesta. Ecco la verità sui "saluti romani"

Ieri in piazza ristoratori e lavoratori piegati dal lockdown. Con loro anche CasaPound. Ma sui saluti romani la verità è un'altra

IoApro, la bugia sulla protesta. Ecco la verità sui "saluti romani"

Se ci limitassimo ad ascoltare i commentatori alla Twitter, tipo l’intrepida Selvaggia Lucarelli, sulla manifestazione #IoApro ne ricaveremmo un racconto più o meno così: ieri in piazza a Roma non sono scesi ristoratori, lavoratori e disperati vari, ma una mandria di violenti che marciavano intonando l’inno “aperitivo e moschetto, fascista perfetto”.

Per capire un po' meglio, invece, basterebbe leggersi il resoconto di Tpi, giornale online non esattamente tacciabile di connivenza coi fasci. Riassunto: ci sono stati alcuni brevi scontri, provocati - pare - da esponenti di CasaPound, ma “la maggior parte dei manifestanti" sono andati "in piazza con intenti pacifici e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid”. A parte il fatto che il corteo non era autorizzato (ma se protesti, viva Dio!, ci può anche stare che non aspetti la bollinatura della Questura) non pare insomma sia stato un pomeriggio di fuoco e fiamme. Chi scrive in passato si è infiltrato tra i Black Bloc e sa bene cosa significhi la guerriglia organizzata. Tutta un’altra cosa.

Tuttavia sui social è partita la gara a puntare il dito contro i fascisti infiltrati alla manifestazione. Vero: CasaPound c’era. E allora? È un partito che si presenta alle elezioni, e voi volete impedirgli di protestare? E se anche tutti i ristoratori fossero di destra, pure estrema, avrebbero meno diritto di lamentarsi di un commerciante di sinistra? Poi sia chiaro: se fossimo nei promotori di #IoApro, CasaPound la lasceremmo alla porta. Ma non per un pregiudizio: solo perché è scontato - in questo strano, assurdo Paese - che se in mezzo alla piazza ci metti quel gruppetto lì, poi nessuno ti prenderà sul serio. Se infine ci aggiungi che nel parapiglia esplodono pure un paio di petardi (oggi chiamati “bombe carta”), allora è scontato che passi dalla ragione al torto.

Anche perché pigliarsela coi poliziotti è idiota oltre che criminale: loro sono lì per eseguire degli ordini. Se gli hanno comandato di non far entrare nessuno in Piazza Montecitorio, e voi insistete nel farlo, è normale che prima o poi parte il manganello. Lanciare bottiglie di vetro sugli agenti è inaccettabile, sia che a farlo sia un anarchico, un populista o un disoccupato senza più cibo. Punto.

Tuttavia le fotografie circolate ieri non raccontano tutta la verità. Abbiamo visto e rivisto i video: le “mani alzate” di cui parla Lucarelli non sono saluti romani, come invece tanti altri scrivono online e alcuni furbetti con la penna fanno intendere. I manifestanti in prima fila stavano “alzano le mani” come ad arrendersi o per cantare slogan di vario tipo. Fa comodo - cara Lucarelli - lasciar intendere che #IoApro non sia altro che un nugolo di gentaglia fascista senza ristoratori. Ma non è vero: così si finisce col delegittimare un disagio che invece è reale, vero, doloroso.

Quello di imprenditori senza più un soldo, lasciati in attesa di ristori inesistenti, la cui unica possibilità di sopravvivenza si riduce ad un’unica parola: riaprire. Chi si mischia con CasaPound sbaglia strategia, ogni violenza va condannata, ma smettetela di vedere solo saluti romani.

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