Cronache

"Italiani da anni...". Le ville nascoste col reddito di cittadinanza

Sono trenta le persone che ricevevano il sussidio senza averne diritto, tra figli inesistenti e finte residenze. Danno di oltre 200mila euro

"Italiani da anni...". Le ville nascoste col reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza senza pace: un’altra truffa è stata scoperta a Monza e a noi italiani costa più di 200mila euro. Una trentina, su 300 controllate, le persone che ricevevano il sussidio senza averne diritto. Ognuno aveva un modo tutto suo per rientrare nei parametri necessari per avere l’aiuto statale. C’era chi inventava figli a carico, chi diceva di essere italiano da più di 10 anni e invece era un immigrato appena arrivato nel nostro Paese. Fino alla famiglia di brianzoli dove ogni componente del nucleo riceveva il suo assegno del reddito di cittadinanza, in barba alle case e ai vari immobili di proprietà a Monza e provincia.

Beccati 30 non aventi diritto al reddito di cittadinanza

Come riportato dal Corriere, è stato grazie ai carabinieri della compagnia di Monza, agli ordini del maggiore Emanuele D’Onofri, se la truffa è stata svelata. Lo scorso mese di settembre i militari hanno avviato le indagini e, attraverso vari accertamenti su circa 300 persone, ne hanno individuate 30 che ricevevano il reddito di cittadinanza pur non avendone alcun diritto. Il danno è stato stimato attorno ai 200mila euro. I carabinieri hanno confrontato i dati anagrafici, la situazione dei carichi pendenti, i certificati penali, con i documenti forniti all’Inps di Monza per attestare l’Isee, l’indicatore della situazione economica. Tra questi c’era chi si dichiarava nullatenente, nonostante più case di proprietà, e chi aggiustava il numero di componenti familiari aggiungendo uno o due figli a carico, inventati di sana pianta.

Stranieri e conviventi che truffano lo Stato

Ben 7 cittadini stranieri erano riusciti a ottenere il reddito di cittadinanza pur non avendo i requisiti necessari per l'accesso al beneficio. Il gruppetto è stato denunciato a Ceppaloni dai carabinieri del comando provinciale di Benevento per truffa aggravata ai danni dello Stato e indebita percezione del reddito di cittadinanza. I militari hanno infatti accertato che i sette non erano residenti in Italia da almeno 10 anni, così come viene richiesto per poter avere il beneficio. Altre due persone sono state denunciate a Limatola, sempre dai carabinieri, per truffa ai danni dello Stato in concorso e indebita percezione del reddito di cittadinanza. Erano di fatto conviventi, ma avevano detto di non appartenere allo stesso nucleo familiare in modo da poter in questo modo intascare il beneficio economico.

Dall’inizio dell’anno sono più di 300 le persone denunciate in provincia di Benevento per truffe legate all'erogazione del reddito di cittadinanza.

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