Quanto ci è costato ri-arrestare Cavallari?, sto con Milano e Trump: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: Beppe Sala non si dimetta, lo storytelling della procura e Guido Crosetto

Quanto ci è costato ri-arrestare Cavallari?, sto con Milano e Trump: quindi, oggi…

- L’inchiesta della procura di Milano sul sistema dell’urbanistica non mi appassiona. E guardate: finirà con l’uccidere una città che fino ad oggi cresceva a dismisura. Chi ha investito nel mattone negli anni passati lo sa: una casa comprata a 300mila euro oggi vale 500mila. E sapete perché? Perché Milano attrae investitori stranieri, è piena di opportunità, di vivacità, di soldi. E la ricchezza la attrai solo con velocità di realizzazione, di costruzione, di scelta. Non con le canzoni romantiche su via Gluck.

- Quando poi un giorno vi ritroverete meno City Life e più via Padova, non lamentatevi. Perché è questo, con ogni probabilità, che produrrà la paralisi che seguirà all’ennesima inchiestona sugli immobiliaristi meneghini.

- Donald Trump pare sia riuscito a far cambiare la ricetta alla Coca Cola, facendo utilizzare lo zucchero di canna come in origine. Se è vero, e con The Donald non ci metterei la mano sul fuoco, dimostra la differenza tra un capo di Stato e di governo che non conta una ceppa e chi comanda il mondo.

- La riforma di Nordio, che costringe i pm a interrogare gli indagati prima di arrestarli in caso di rischio di reiterazione del reato, dimostra due cose. Primo: se vuole, la politica può incidere eccome sul modo di operare dei giudici. Secondo: la svolta è fenomenale, ma non cambia molto dal punto di vista mediatico perché i possibili arrestati vengono comunque sbattuti sulle prime pagine dei giornali. Invece di “arrestato” sono passati a “chiesto l’arresto”, il che cambia poco per la reputazione degli indagati. Sintesi brutale: il 70% del problema del processo mediatico italiano è colpa dei

- Mi scuso con Repubblica per il copia e incolla ma è necessario. State a sentire in merito all’inchiestona su Milano. “Le carte mostrano le pressioni grazie alle quali il parere della Commissione del paesaggio del Comune da negativo diventa positivo. Pressioni esercitate anche da Stefano Boeri (indagato) con un messaggio a Sala”. E che ci sarà scritto mai in questo messaggio? Ecco: “‘Ciao Beppe. Scusa il disturbo su un tema che mi riguarda come prof. Davvero non avrei voluto farlo'. Prosegue. ‘Ma domani ho conferimento in commissione Paesaggio dopo due bocciature su Progetto Bosco Verticale Porta Nuova. Ne ho parlato a lungo con Giancarlo (assessore Tancredi, ndr), Mario (probabilmente Vanni, ex capo di gabinetto, ndr) e Malangone (Christian, dg del Comune). Marinoni sta sbagliando nel chiederci variazioni che non c’entrano nelle competenze della commissione. E non solo con noi. Se insiste rischiano rottura e ricorso Tar e Catella che va sui giornali’. Il messaggio su Whatsapp recuperato dai finanzieri sul cellulare sequestrato mesi fa all’architetto si chiude così: ‘Ho suggerito di spostare conferimento. Scusa, ultima cosa crearti problemi ma prendilo come warning per domani. Ciao’. I toni del messaggio di Boeri sono definiti dagli inquirenti ‘duri e di comando’. Un paio d’ore dopo, nel tardo pomeriggio, arriva la risposta di Sala: ‘Mi dicono che non è solo il presidente. Ovviamente so quello che mi riferiscono. E devo fidarmi del giudizio di Giancarlo (Tancredi, ndr). Domani mattina comunque rivedo con calma’”. Mi spiegate dove sarebbero i toni “duri e di comando” di cui parla la procura? Questo sms non appare né minaccioso né tantomeno duro. E men che meno di comando, tant’è che infatti Beppe Sala risponde con un messaggio interlocutorio. Siete seri?

- Il dramma dell'Italia è questo: l’inchiesta di Genova su Giovanni Toti ha decretato che la politica non può parlare con gli imprenditori coinvolti nella crescita di un settore economico o finanziario; l’inchiesta di Milano, invece, ci sta dicendo che neppure gli imprenditori possono osare dialogare coi politici per il bene della città e sì, anche del loro business. Perché signori occorre essere pragmatici: le cose migliorano solo se qualcuno ci guadagna, il resto si chiama socialismo.

- Il pm che ha redatto le carte dell'accusa deve essere una sorta di romanziere. Scrive: Vi era “piena corrispondenza del ruolo di Marinoni con la scelta dei vertici del Comune di Milano di privatizzare i più importanti interventi urbanistici edilizi, senza passare dagli organi comunali, dagli uffici, dalla trasparenza pubblica e dal codice degli appalti, a scapito della concorrenza e a favore degli oligarchi”. Gli oligarchi? A Milano?

- La politica dovrebbe dimostrare un minimo di rigore morale. Soprattutto a destra. Perché non è possibile difendere, giustamente, Giovanni Toti e allo stesso tempo chiedere a Beppe Sala un passo indietro. Il sindaco, l’assessore, Boeri e Catalla sono tutti innocenti. Restino al loro posto e vadano avanti fino alla celebrazione del processo. Che spesso queste maxi inchiesta poi diventano mini, e finiscono in un buco nell’acqua. 


- Sapete qual è il dramma o lo scandalo della fuga di due settimane di Andrea Cavallari, arrestato oggi a Barcellona, condannato al carcere per la strage alla discoteca di Corinaldo? No, non il fatto che si sia potuto godere 2 settimane di libertà. Né che abbia distrutto coi fatti l’ipotesi, fatta propria dal tribunale di Sorveglianza, che potesse costruirsi un percorso di riabilitazione. Il dramma è che gli agenti della Polizia Penitenziaria sono dovuti andare fino in Spagna per mettergli le manette. Hanno dovuto indagare, controllare, scandagliare, visionare filmati, acquisire elementi, intercettare telefonate, controllare conti correnti e carte di credito, chiedere la cooperazione della polizia spagnola.… Il tutto al costo dì…?
Non lo sappiamo. Ma forse andrebbe chiesto al magistrato o all’ufficio che ha firmato il via libera a mandarlo alla sua laurea senza una scorta di polizia ma affidato ai genitori, nonostante la famiglia non fosse convinta del suo reale pentimento e fosse ben consapevole di non riuscire a gestirlo (parole del padre). 
Due domande. Primo: questo vi pare uno che ha dimostrato buona condotta? No. Secondo: che senso ha uno Stato che si fa in quattro per indagare su sei morti, riesce a catturare i colpevoli, li processa, li condanna, li tiene in carcere e poi alla prima occasione se li fa scappare da sotto il naso solo perché, in nome di un sistema rieducativo che fa acqua da tutte le parti, ritiene possibile far laureare il colpevole di una strage solo soletto come se nulla fosse?

- Albertini è stato per distacco uno dei migliori sindaci di Milano. E confesso: fa bene a difendere Beppe Sala, ricordando che non è possibile che tutti gli assessori e politici siano ladri mentre i magistrati solo santi. Però c’è un pezzo della sua intervista che mi ha fatto pensare. Chiede l’intervistatore: come mai la vostra giunta non ha avuto problemi con la giustizia? Risposta: Abbiamo adottato una linea durissima. […] niente incarichi a chi aveva ricevuto anche solo un avviso di garanzia. E c’era un rapporto di trasparenza con la Procura. Quando presentavo dei nomi, il procuratore Borrelli mi avvisava se fossero sotto indagine, anche in modo riservato e anche se le indagini non erano ancora note”. Vi rendete conto? La politica deve chiedere il “permesso” ai magistrati per scegliere un dirigente, assessore o che altro? Vi ricordo che nel nostro Paese gli indagati sono innocenti e hanno diritto di partecipare alla cosa pubblica.

- Ma chi decide se l’espansione immobiliare è “incontrollata”: i giudici, o la politica? A casa mia, la politica.

- Ecco un altro passaggio dell'intervista di Albertini che ci dovrebbe far riflettere e che dovrebbe far riflettere soprattutto chi oggi impugna il forcone: "Da senatore - dice - ho raccolto 194 firme per una legge che risarcisse le spese legali di chi ha subito un’ingiusta imputazione. Valida solo per chi è stato riconosciuto pienamente innocente per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste o non costituisce un reato. Sono 90 mila ogni anno”. Una tremenda disgrazia, ma i magistrati muti.

- Titolo di Repubblica: “Miliardi e cemento: in dieci anni si è costruito a Milano come in Piemonte e Toscana insieme”. Embé? Grazie a Dio, vien da dire. Come pensate che si sviluppi una città? A parole? Con il taxi credit ai film?

- Sia benedetto Guido Crosetto: “So che nessuno si stupirà della mia posizione perché i principi vengono prima di qualunque posizione politica e partitica e quindi continuo a pensare che la magistratura non debba e non possa sostituirsi al corpo elettorale. A Milano una parte della magistratura inquirente ha anche deciso di sostituirsi al legislatore, nel campo dell'urbanistica, del fisco, del lavoro, attraverso interpretazioni normative che a me sembrano, in molte parti, lontane dalle disposizioni di legge ed anzi molto pericolose (a titolo esemplificativo quello che sta avvenendo contro alcune aziende della moda e del lusso, per solo livore ideologico , è incredibile) Spesso che si cercano di utilizzare queste vicende come occasione per sbarazzarsi dell'avversario di turno, perché a parti inverse si è sempre fatto così. Basta pensare a centinaia di vicende, poi concluse con l’assoluzione, che hanno portato a dimissioni e calvari politici.

Per me invece questa è l’ennesima occasione per dimostrare la diversità di chi è garantista sempre, di chi cerca di capire leggendo gli atti (non fermarsi alle conferenze stampa ed ai titoli), di chi crede nei principi liberali sempre, a maggior ragione quando toccano gli avversari politici. Spero che, nei tempi veloci che richiedono vicende di tale rilevanza, si possa capire quale è la verità ma nel frattempo continuo a basare i miei giudizi sulla presunzione di innocenza”. Perfetto.

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