Colpita una chiesa cattolica a Gaza, tre morti. Netanyahu: "Attaccata per errore". Nuovi raid dell'Idf in Siria

Raid aereo contro la Chiesa della Sacra Famiglia: uccise due donne, ferito padre Romanelli. Tajani e Meloni condannano l’attacco su un luogo di culto. Israele parla di errore

Diretta Colpita una chiesa cattolica a Gaza, tre morti. Netanyahu: "Attaccata per errore". Nuovi raid dell'Idf in Siria
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Giornata di tensione altissima in Medio Oriente. A Gaza un raid israeliano ha colpito la Chiesa cattolica della Sacra Famiglia, uccidendo due donne palestinesi e ferendo padre Gabriel Romanelli.

Dura la condanna del Patriarcato Latino di Gerusalemme, mentre Tajani e Meloni parlano di atto grave contro un luogo di culto. Israele parla di errore. Intanto si combatte anche in Siria, dove i raid israeliani continuano a Latakia e Damasco, mentre a Sweida i morti salgono a 350.

Raid su chiesa, vescovi Usa: "Cessate il fuoco immediato"

Con il Santo Padre, i vescovi cattolici degli Stati Uniti sono profondamente addolorati nell'apprendere delle morti e dei feriti alla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza causati da un attacco militare. Il nostro primo pensiero, naturalmente, va a padre Gabriele Romanelli e a tutti i suoi parrocchiani, in particolare alle famiglie delle vittime. Le nostre preghiere sono per loro in questi tempi tragici". Lo dichiara l'arcivescovo Timothy P. Broglio, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, esprimendo vicinanza e cordoglio alle vittime della Sacra Famiglia. "Con il Santo Padre - aggiunge - continuiamo a pregare e a sostenere il dialogo e un immediato cessate il fuoco". Broglio ricorda che "ieri si celebrava la memoria della Beata Vergine del Carmelo: attraverso la sua intercessione, possa esserci pace a Gaza".

Media siriani: nuovi attacchi di israele nel sud del Paese

I media statali siriani hanno riferito di nuovi attacchi israeliani nei pressi della città siriana a maggioranza drusa di Sweida, il primo attacco nella zona dopo il ritiro delle forze governative siriane in seguito agli scontri con i combattenti locali. L'agenzia di stampa statale siriana Sana ha dichiarato che "gli aerei d'occupazione israeliani hanno effettuato un raid alla periferia della città di Sweida". Le forze siriane si erano ritirate da Sweida questa mattina dopo scontri sanguinosi con i combattenti drusi, accompagnati da attacchi israeliani e pressioni diplomatiche per il ritiro dall'area.

Idf: chiesa colpita per errore da schegge di proiettile di tank

Sarebbero state le schegge di un proiettile sparato da un carro armato a colpire, questa mattina, la chiesa della Sacra Famiglia di Gaza. Incidente nel quale hanno perso la vita tre civili e altri sono rimasti feriti. Lo riferiscono le forze israeliane di difesa (Idf), spiegando di aver condotto un'indagine preliminare dopo aver ricevuto la segnalazione di vittime e di danni alla chiesa. Lo riporta The Times of Israel. "È emerso che frammenti di un proiettile sparato durante un'attività operativa nella zona hanno colpito erroneamente la chiesa", afferma l'Idf, aggiungendo che la causa dell'incidente è in fase di revisione. "Le Idf indirizzano i loro attacchi esclusivamente contro obiettivi militari e compiono ogni sforzo possibile per mitigare i danni ai civili e alle strutture religiose, e si rammaricano di qualsiasi danno involontario loro causato", aggiungono le forze israeliane.

Siria, sale il bilancio degli scontri nel sud: 594 morti

Sale a 594 il bilancio delle vittime negli scontri nella regione di Sweida, nel sud della Siria. Lo riferisce un osservatorio di guerra, fornendo un bilancio aggiornato dopo giorni di scontri armati e dispiegamento di forze governative. L'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva confermato tra le vittime 300 drusi siriani, di cui 154 civili e 83 "giustiziati sommariamente da membri dei ministeri della Difesa e degli Interni". Le violenze hanno provocato anche la morte di 257 membri del personale governativo e di 18 combattenti beduini, oltre a tre membri di tribù beduine "giustiziati da combattenti drusi", specifica il rapporto. Altre 15 persone, membri del personale di governo, risultano uccise nel corso degli attacchi aerei israeliani, mentre un giornalista ha perso la vita mentre svolgeva il suo lavoro per documentare gli scontri.

Ufficio di Netanyahu: "Profondo rammarico per aver colpito la chiesa a Gaza, indaghiamo"

"Israele si rammarica profondamente che un colpo vagante abbia colpito la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Ogni vita innocente persa è una tragedia. Condividiamo il dolore delle famiglie e dei fedeli". Lo ha affermato l'Ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu in una nota pubblicata su X. Il governo israeliano ha inoltre ringraziato "Papa Leone per le sue parole di conforto". La nota conclude sottolineando l'impegno delle autorità israeliane a fare chiarezza sull'accaduto: "Israele sta indagando sull'incidente e resta impegnato nella protezione dei civili e dei luoghi sacri".

Axios: Egitto, Qatar e Usa hanno presentato una nuova proposta ad Hamas e Israele

L'accordo per Gaza potrebbe essere più vicino, dopo l'ultima - aggiornata - proposta presentata a Israele e Hamas dai mediatori Qatar, Egitto e Stati Uniti. Lo rivela Axios, secondo cui l'accordo comporterebbe un cessate il fuoco di 60 giorni, il rilascio di 10 ostaggi vivi e 18 morti, il rilascio di prigionieri palestinesi in Israele e l'aumento degli aiuti alla Striscia.

Casa Bianca: Netanyahu ha dettto a Trump che chiesa colpita per errore

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso che l'attacco israeliano contro la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, che ha provocato tre morti e diversi feriti, è stato “un errore”, durante una telefonata giovedì con il presidente Donald Trump. Lo ha riferito la Casa Bianca, come riporta la Cnn. Alla domanda su quale fosse la reazione di Trump all’attacco, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha risposto che non si trattava di “una reazione positiva” e ha confermato che Netanyahu aveva riconosciuto che l'attacco contro la chiesa era stato “un errore”. “Questa mattina ha chiamato il primo ministro Netanyahu per affrontare la questione dell’attacco contro quella chiesa a Gaza”, ha detto Leavitt ai giornalisti. “Il primo ministro ha accettato di diffondere una dichiarazione in cui si afferma che colpire quella chiesa cattolica è stato un errore da parte degli israeliani”.

Trump sente Netanyahu per la chiesa bombardata

"La reazione di Donald Trump ai bombardamenti di Israele a Gaza e sulla chiesa a Gaza non è stata positiva. Ha chiamato Netanyahu per affrontare questi attacchi": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt nel briefing con i giornalisti.

Idf: non permettermo che Siria diventi roccaforte del terrorismo

"Le Forze di difesa israeliane stanno agendo con determinazione per proteggere i cittadini israeliani e impedire danni alla popolazione drusa. Non permetteremo che la Siria meridionale diventi una roccaforte del terrorismo. Mi appello ai drusi e affermo il nostro impegno per loro e per la loro sicurezza. Chiedo loro di rispettare la legge". Lo ha detto il portavoce dell'Idf Ephraim Defrin, citato da Ynet.

Netanyahu: "Non permetteremo forza militare a sud di Damasco"

sraele continuerà a utilizzare la forza per far rispettare le sue "linee rosse" in Siria, a partire dalla smilitarizzazione dell'area a sud di Damasco. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un video-messaggio. "Abbiamo stabilito una politica chiara - ha affermato Netanyahu - Demilitarizzare l'area a sud di Damasco, dalle Alture del Golan fino alle montagne dei drusi, è una delle nostre linee rosse". "Non permetteremo a forze militari di scendere a sud di Damasco, non permetteremo che i drusi vengano colpiti a Jebel Druze (la montagna dei drusi, ndr)", ha osservato il primo ministro, che ha quindi accusato il governo del presidente siriano ad interim, Ahmed al-Sharaa, di aver violato entrambe queste linee rosse. "Ha inviato un esercito a sud di Damasco, in un'area che deve restare demilitarizzata, e ha iniziato a massacrare i drusi. Non potevamo accettarlo in alcun modo", ha precisato Netanyahu.

Raid su chiesa a Gaza, il Patriarcato: leader alzino la voce

"Il Patriarcato Latino condanna fermamente questa tragedia e questo attacco contro civili innocenti e contro un luogo sacro. Tuttavia, questa tragedia non è più grande né più terribile di molte altre che hanno colpito Gaza. Molti altri civili innocenti sono stati feriti, sfollati e uccisi. Morte, sofferenza e distruzione sono ovunque. È giunto il momento che i leader alzino la voce e facciano tutto il necessario per fermare questa tragedia, che è umanamente e moralmente ingiustificabile. Questa guerra orribile deve giungere a una fine completa affinché si possa iniziare il lungo lavoro di ricostruzione della dignità umana". Così una nota del Patriarcato latino di Gerusalemme dopo il raid che ha coinvolto la chiesa di Gaza.

Patriarcato di Gerusalemme: 3 vittime nel raid sulla chiesa della Sacra Famiglia

"Fino a questo momento, tre persone hanno perso la vita a causa delle ferite riportate e altre dieci sono rimaste ferite, tra cui una in condizioni critiche e due in gravi condizioni. Il parroco della comunità, Padre Gabriele Romanelli, ha riportato ferite lievi". Lo rende noto il Patriarcato Latino di Gerusalemme."Le persone del Complesso della Sacra Famiglia hanno trovato nella Chiesa un rifugio, sperando che gli orrori della guerra potessero almeno risparmiare loro la vita, dopo che le loro case, i loro beni e la loro dignità erano già stati strappati via. A nome di tutta la Chiesa di Terra Santa, esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie colpite dal lutto e, da qui, offriamo le nostre preghiere per la rapida e completa guarigione dei feriti", si legge nel testo.

"Abbracciamo tutti coloro che si trovano nel complesso e siamo al loro fianco in quest'ora dolorosa, mentre seppelliscono i membri della comunità. Esprimiamo la nostra gratitudine a tutti coloro che condividono le loro condoglianze e la loro vicinanza al Patriarcato e alla Chiesa. Che le anime delle vittime riposino in pace eterna e che il Signore conceda a tutti voi la Sua Pace", conclude il Patriarcato Latino di Gerusalemme.

Fonte israeliana: ottimismo sull'accordo ma non ci sarà subito

Israele sta mostrando una certa “flessibilità” su alcune delle questioni che hanno ostacolato i negoziati, inclusa la presenza israeliana in alcuni dei corridoi di sicurezza creati dall’esercito nella Striscia di Gaza. Lo riferisce un funzionario israeliano, secondo cui il governo ha mostrato una certa disponibilità a scendere a compromessi sul Corridoio di Morag, che attraversa il sud della Striscia di Gaza. Tuttavia, restano altri nodi da sciogliere, come la lista dei prigionieri da liberare e gli impegni per porre fine alla guerra. Il funzionario ha riferito che ci sono segnali di ottimismo, ma non si arriverà a un accordo nell’immediato.

Belgio, bloccato containet di materiale per Israele

Un tribunale della capitale belga ha stabilito oggi che un container di cuscinetti a rulli conici destinato a un'azienda israeliana del settore difesa, intercettato nel porto di Anversa, non deve lasciare il porto, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Belga. Il giudice ha inoltre ordinato al governo delle Fiandre, la regione belga in cui si trova Anversa, di bloccare qualsiasi transito di materiale per uso militare e di prodotti per la difesa, a meno che non siano destinati esclusivamente a uso civile. Il giudice ha inoltre imposto una sanzione di 50mila euro per ogni violazione.

Nella sentenza, il Tribunale si è schierato a favore di quattro organizzazioni no-profit che sostengono che il governo regionale sta violando la propria legislazione sul commercio di armi e il diritto internazionale umanitario, consentendo il transito di equipaggiamento militare attraverso il porto di Anversa. Secondo una di queste organizzazioni, Vredesactie, i cuscinetti a rulli conici arrivavano dalla Francia ad Anversa ed erano destinati all'azienda di difesa israeliana Ashot Ashkelon Industries, che produce carri armati e veicoli blindati impiegati dall'esercito israeliano a Gaza. Vredesactie afferma che ogni mese cinque navi navigano tra Anversa e Israele e sospetta che le imbarcazioni trasportino materiale militare

Comunità ebraica, dolore per incidente chiesa a Gaza

"L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane esprime il proprio dolore per quanto avvenuto a seguito dell'incidente in cui è stata colpita la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, luogo di culto e di preghiera, uno spazio tanto più essenziale in un contesto profondamente segnato da un conflitto lungo e lacerante. Ci uniamo alle preghiere per i feriti e manifestiamo la nostra vicinanza alla Chiesa, al Patriarcato Latino di Gerusalemme e a tutti i fedeli colpiti". Lo afferma L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. "Il rispetto e la protezione dei luoghi religiosi, di qualunque fede essi siano, sono fondamentali per la convivenza, la dignità umana e la speranza di pace", aggiunge l'Ucei.

Patriarcato, 11 i feriti nel raid sulla Chiesa della Sacra Famiglia

Nel raid sulla Parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, secondo il Patriarcato latino, sono rimaste ferite anche 11 persone, tra loro una donna in gravissime condizioni e in pericolo di vita. Due invece sono gravi, cinque sono in condizioni stabili e tre sono feriti leggeri.

Il cordoglio del Papa: "Subito il cessate il fuoco"

"Sua Santità Papa Leone XIV è profondamente addolorato nell'apprendere la perdita di vite e di feriti causati dall'attacco militare alla chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza e assicura al parroco, don Gabriel Romanelli e a tutta la comunità parrocchiale la sua vicinanza spirituale affidando le anime dei defunti all'amorevole misericordia di Dio". Così il Papa in un telegramma a firma del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato. "Il Papa rinnova il suo appello per un immediato cessate il fuoco ed esprime la sua profonda speranza di dialogo, riconciliazione e pace durevole nella Regione".

Idf: "Indagini sull'attacco alla chiesa a Gaza"

L'esercito israeliano afferma di essere "a conoscenza delle segnalazioni relative ai danni causati alla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City e alle vittime" e fa sapere che "le circostanze dell'incidente sono in fase di revisione". Lo riporta il Times of Israel. "L'Idf compie ogni sforzo per mitigare i danni ai civili, compresi i siti religiosi, e si rammarica per qualsiasi danno causato", aggiunge in una nota, senza confermare di aver effettuato l'attacco. "Israele non prende mai di mira chiese o siti religiosi e si rammarica di qualsiasi danno a un sito religioso o a civili non coinvolti", ha aggiunto il Ministero degli Esteri.

Patriarcato Gerusalemme, morte le 2 donne colpite in raid

Con grande dolore il Patriarcato Latino di Gerusalemme può ora confermare che due donne sono morte come conseguenza di un attacco apparentemente di Israele che ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia, questa mattina". Così il Patriarcato Latino di Gerusalemme in una nota ufficiale. Le vittime sono Saad Issa Kostandi Salameh e Foumia Issa Latif Ayyad. "Possano riposare in pace", aggiunge la nota.

Israele: "Profondo rammarico per il raid sulla chiesa"

"Israele esprime profondo rammarico per i danni arrecati alla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City e per le eventuali vittime civili". Lo ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri di Tel Aviv, Oren Marmorstein, commentando il raid in cui è rimasto ferito, tra gli altri, il parroco Gabriel Romanelli. "Le Idf stanno esaminando questo incidente, le cui circostanze non sono ancora chiare, e i risultati dell'indagine saranno pubblicati in modo trasparente", ha aggiunto Marmorstein, sottolineando che "Israele non prende mai di mira chiese o siti religiosi e si rammarica di qualsiasi danno arrecato a un sito religioso o a civili non coinvolti".

 

 

Dal 7 ottobre comunità crisitiana dimezzata a Gaza

Dall'inizio del conflitto a Gaza tre parrocchiane della Sacra Famiglia sono state uccise e la comunità cristiana si è fortemente ridotta. Dopo il 7 Ottobre, la comunità si è dimezzata: "Siamo circa 500 - diceva pochi giorni fa padre Gabriel Romanelli ai media vaticani - accampati in ogni angolo della parrocchia della Sacra Famiglia. Prima del 7 ottobre i cristiani a Gaza era 1017, circa 300 sono riusciti a uscire dalla Striscia quando era ancora aperto il valico con l'Egitto di Rafah, 54 sono morti, 16 sono stati uccisi nel bombardamento che ha colpito la chiesa di san Porfirio del Patriarcato ortodosso".

Papa Leone informato raid su chiesa di Gaza

Papa Leoen XIV è stato informato qeusta mattina, a margine di una udienza a Casetl Gandolfo, ad un gruppo di pellegrini, dei raid israeliani sulla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza in cui è rimasto leggermente ferito ad una gamba anche il parroco, padre Gabriel Romanelli. Lo apprende l'ANSA.

Petriarcato latino: "Molti feriti tra cui padre Romanelli nel raid di Israele"

Ha provocato "molti feriti, tra cui padre Gabriel Romanelli", e "danni alla chiesa" della Sacra Famiglia a Gaza City il raid aereo israeliano che questa mattina ha colpito il luogo di culto cattolico. Lo ha reso noto il Patriarcato latino di Gerusalemme in un comunicato stampa precisando che "al momento non ci sono vittime confermate".

Morte due donne nel raid contro la Chiesa della Sacra Famiglia

Due donne palestinesi sono rimaste uccise in un raid israeliano che ha colpito la chiesa cattolica di Gaza, la Chiesa della Sacra Famiglia, che si trova nella zona est di Gaza City.Lo riporta Al-Jazeera, citando una fonte dell'Ospedale Battista e aggiungendo che altre persone sono rimaste ferite. Secondo quanto riferito dal Patriarcato Latino di Gerusalemme, tra i feriti c'è padre Gabriel Romanelli.

Tajani: "A Gaza atto grave su un luogo di culto cristiano"

"Gli attacchi dell'esercito israeliano contro la popolazione civile a Gaza non sono più ammissibili. Nel raid di questa mattina è stata colpita anche la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, un atto grave contro un luogo di culto cristiano. Tutta la mia vicinanza a Padre Romanelli, rimasto ferito durante il raid. È tempo di fermarsi e trovare la pace". Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

 

 

Meloni: "Da Israele da mesi attacchi inaccettabili a civili"

"I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento". Lo dichiara la premier Giorgia Meloni.

 

 

Raid sulla chiesa cattolica di Gaza, due morti

E' stata colpita da un raid la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Secondo quanto apprende l'ANSA, ci sarebbero due morti e 6 feriti gravi mentre padre Gabriel Romanelli, il parroco, sarebbe rimasto leggermente ferito ad una gamba.

Secondo quanto risulta all'ANSA, da fonti vicine al Patriarcato di Gerusalemme, Israele si sarebbe giustificato affermando che si sarebbe trattato di "un errore di tiro".

Raid di Israele contro postazioni militari a Latakia

Raid di Israele sono in corso contro siti militari nella regione siriana di Latakia, rende noto al-Jazeera.

350 morti a Sweida da inizio scontri, Sharaa accusa Israele di voler l'escalation su larga scala

Il Presidente ad interim siriano Ahmed al-Sharaa accusa Israele di aver innescato "significative complicazioni della situazione che ha portato al livello di una escalation su vasta scala. Solo grazie all'intervento efficace di una mediazione americana. araba e turca la regione è stata salvata da un destino ignoto". "Non siamo fra coloro che temono la guerra. Abbiamo trascorso le nostre vite affrontando sfide e difendendo la nostra gente, ma abbiamo anteposto gli interessi dei siriani al caos e alla distruzione", ha sottolineato, precisando che Israele "ha lanciato raid su larga scala contro siti del governo e civili". Il bilancio complessivo dei morti degli scontri scoppiati ad Sweida, in un primo momento fra la comunità locale dei drusi, che in questa località del sud della Siria sono la maggioranza, e gruppi di beduini, in seguito anche per l'intervento delle forze militari di Damasco e di raid dell'Idf, è di 350 morti, come segnala l'Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra. Fra le vittime, precisa l'Osservatorio. 79 combattenti drusi, 55 civili, 27 dei quali "in esecuzioni sommarie a opera delle forze dei ministeri della Difesa e degli Interni di Damasco", 189 elementi delle forze di sicurezza, 19 beduini e il giornalista Hassan al-Zaabi In un discorso trasmesso dalla televisione, il suo primo intervento dall'inizio dei pesanti raid dell'Idf su Damasco, il leader siriano, come già aveva fatto il giorno precedente il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha assicurato che proteggere la comunità drusa e i suoi diritti "è la nostra priorità". "Rifiutiamo ogni tentativo di trascinarvi nelle mani di parti esterne", ha aggiunto rivolgendosi direttamente ai drusi.

Governo siriano e leader drusi annunciano nuovo cessate fuoco

Il governo siriano e leader della minoranza dei drusi hanno annunciato un nuovo cessate il fuoco dopo giorni di violenti scontri, ma Israele ha continuato i suoi attacchi aerei.Il presidente ad Interim Ahmad al-Sharaa, in un filmato trasmesso dalla televisione di Stato questa mattina, ha definito i drusi parte integrante della Siria e ha denunciato le azioni di Israele come un mezzo per seminare divisione."Affermiamo che la protezione dei vostri diritti e delle vostre libertà è tra le nostre massime priorità", ha affermato, rivolgendosi specificamente ai drusi in Siria. "Respingiamo qualsiasi tentativo, straniero o interno, di seminare divisione tra le nostre fila. Siamo tutti partner in questa terra e non permetteremo a nessun gruppo di distorcere la splendida immagine che la Siria e la sua diversità rappresentano". Ha affermato poi che Israele cerca di rompere l'unità siriana e trasformare il Paese in un teatro nel caos, ma che i siriani rifiutano la divisione.

Forze siriane si ritirano da As-Suwayda

L'esercito regolare siriano ha annunciato che sta ritirando il suo contingente nella città di As-Suwayda, in conformità con il cessate il fuoco firmato con la leadership drusa

Sharaa: "Mantenimento sicurezza Sweida passa a drusi"

Il presidente siriano Ahmad al-Sharaa ha annunciato il trasferimento della responsabilità del mantenimento della sicurezza nella città meridionale di Sweida, teatro di sanguinosi scontri settari da domenica, alle fazioni locali e agli sceicchi drusi.

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