È di nuovo boom per il trading online che, dopo l'esplosione del fenomeno nei primi anni del Millennio, aveva subito un forte arresto a causa della crisi finanziaria prima e della recessione poi. Oggi tuttavia si sta assistendo a un'ondata di ritorno anche grazie alla liquidità immessa sui mercati dalla Bce e dal conseguente discesa dei tassi a rasoterra.
Lo confermano gli esperti del settore come Claudia Segre, segretario generale di Assiom Forex e Gianluigi Gugliotta, segretario generale di Assosim che attestano un nuovo fermento sul fronte dei volumi. Non è un caso che i dati di Assosim (Associazione Italiana degli Intermediari Mobiliari, i cui soci rappresentano circa metà del mercato italiano del trading online) mostrino, a fine 2014 un aumento rispetto all'anno prima sia a livello di volumi negoziati (+33,17%) sia per contratti conclusi (+16,6%) sul mercato di Borsa Italiana. In crescita anche i controvalori sul mercato SeDex (+51,1%), EtfPlus (+11%) e Idem (+20%). Un trend che sta proseguendo nel tempo. «Dalla seconda metà del 2014 stiamo assistendo a un nuovo boom, grazie al mercato rialzista e alla volatilità che favorisce il day trading», spiega Gugliotta mostrandosi ottimista sulla tenuta del fenomeno anche grazie alla progressiva «professionalizzazione» dei trader: «Rispetto a cinque anni fa c'è molta più formazione e capacità di affrontare i mercati con consapevolezza».
E il fermento si riflette anche sul fronte degli intermediari come attesta Andrea Fiorini, ideatore dell'Annuario del Trading Online Italiano: negli ultimi mesi «Fineco si è quotata in Borsa, Directa ha avviato l'attività nell'Est Europa e 30 nuovi broker sono entrati nella Banca Dati». Certo c'è stato anche qualcuno, ammette Fiorini, che ha abbandonato il mercato, ma si avverte la voglia di un nuovo boom nel settore.
Di certo l'andamento positivo di Piazza Affari (il rialzo da inizio anno supera il 25%) in qualche modo aiuta. Il 78% degli trader intervistati dall'indagine sull'e-trading firmata da Anna Ponziani, ha infatti dichiarato di aver conseguito risultati positivi nei primi mesi del 2015: dieci punti percentuali in più rispetto allo scorso anno. I dettagli dell'indagine saranno presentati oggi proprio nel corso dell'Itf di Rimini. Dall'indagine, condotta su un campione di 840 persone, emerge comunque un ritratto del trader costante nel tempo: uomo (per il 93% dei casi ), libero professionista (per il 48% del campione) con un'età compresa tra i 35 e i 54 anni (53%), proveniente dal centro-nord Italia (40%) e con un'istruzione superiore (il 36% degli interpellati ha in tasca una laurea).
Il trader, poi, è in generale interessato a materie prime, valute, certificati ed Etf (i fondi passivi scambiabili in Borsa come le azioni e agganciati a uno specifico indice o paniere). Oltre la metà del campione (58%) è infine «attivo» sul listino di Borsa almeno un'ora al gioro, anche attraverso lo smartphone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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