Cronache

La poliziotta licenziata: "Ora Jacobs combatta per me..."

L’agente è stato licenziato dalla polizia a causa di un tatuaggio già rimosso prima di entrare in servizio. Era rimasta la cicatrice

La poliziotta licenziata: "Ora Jacobs combatta per me..."

Continua la battaglia della poliziotta di Peschiera del Garda, che nel 2019 era stata sospesa a causa di un tatuaggio su un polso, tra l’altro rimosso prima di entrare in servizio. Arianna Virgolino, questo il nome dell’agente, ha fatto adesso un appello a Marcell Jacobs, l'atleta olimpico delle Fiamme Oro che incontrerà il premier Mario Draghi. La madre del campione che ha conquistato ben due medaglie d’oro alle olimpiadi di Tokyo si è detta certa che il figlio si renderà disponibile.

La poliziotta si appella a Jacobs

Della Virgolino avevamo già parlato in passato, raccontando la sua storia surreale legata a quel tatoo sul polso che si era fatta togliere proprio per poter diventare poliziotta, visto che in base alla legge non è consentito l’ingresso nelle forze di polizia a chi ha tatuaggi visibili con la divisa estiva. Da caso giornalistico è diventato poi legale con varie sentenze e ricorsi uno dopo l’altro. E ora l’appello di aiuto lanciato al pluripremiato Jacobs, che sul suo muscoloso corpo ha diversi tatuaggi ben visibili. Da lì la richiesta all’atleta delle Fiamme Gialle di aiutarla: “Visto che andrai da Draghi, buttagli lì la storia dei tuoi sei colleghi poliziotti, tra cui la sottoscritta, esclusi dalla polizia per un tatuaggio inesistente e che per la divisa avrebbero fatto di tutto”. Gli altri colleghi sono quattro donne e un uomo, un commissario.

Viviana Mancini, la mamma di Jacobs, è certa che il figlio abbraccerà la causa della poliziotta. La donna ha spiegato al Corriere del Veneto: “Ero molto contraria ai tatuaggi perché è una cosa che resta per sempre ma la natura dell'uomo è di cambiare. A un certo punto, però, un figlio raggiunge la maggiore età e deve fare le sue scelte. Non credo che avere tatuaggi infici la credibilità. Marcell per sua natura è sempre disponibile a risolvere i problemi, ad aiutare gli altri”. Arianna tra l’altro quel tatuaggio all’interno del polso l’aveva fatto a 18 anni, prima di vincere il concorso. E l’aveva poi rimosso. Ma quando si è presentata alla visita medica è stata dichiarata non idonea per via della cicatrice ancora visibile.

Il ricorso al Tar

Grazie al ricorso al tar era riuscita a finire il concorso dove si era piazzata molto bene. Aveva anche iniziato a fare la poliziotta nella Stradale a Guardamiglio, provincia di Lodi. Poi però era arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che per leso decoro l'ha definitivamente mandata via dalla polizia. Per fare il concorso si era anche licenziata, spinta dalla passione per quella missione condivisa con il compagno ispettore. Ma il giudice ha definito quel tatuaggio “un nocumento all'immagine della polizia di Stato”. Per abolire quella norma considerata dalla Virgolino ormai anacronistica, la poliziotta ha anche lanciato una petizione sui social. Nell’attesa di poter fare finalmente l'agente di polizia lavora stagionalmente in una piscina.

La carta Jacobs è stata calata.

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