Cronache

L'addio di Bruti Liberati alla Procura di Milano

La corsa alla successione si annuncia agguerrita

L'addio di Bruti Liberati alla Procura di Milano

Edmondo Bruti Liberati dice addio alla Procura di Milano: con una decisione che dice di avere preso da tempo, ma resa nota solo oggi cogliendo alla sprovvista i suoi stessi colleghi, Bruti annuncia di non voler utilizzare la norma che gli avrebbe permesso di restare in carica fino alla fine del 2016.

Ecco il testo integrale della lettera che il procuratore ha inviato ai suoi sostituti: "Cari colleghi, come ricorderete nel 2010 nella prima assemblea successiva al mio insediamento come Procuratore avevo preannunciato che il mio proposito era di reggere l’ufficio non molto oltre il mio 70° anno di età. Non intendo avvalermi del recente decreto legge di proroga e in data odierna ho trasmesso a Csm e Ministero la mia dichiarazione di pensionamento al 16 novembre 2015. Piuttosto che il 10 ottobre data del mio settantunesimo compleanno ho scelto il 16 novembre che è comunque almeno la data del mio onomastico. Intendo infatti rimanere in servizio fino alla conclusione di EXPO 2015, l’evento che ha visto un impegno particolare dell’ufficio e mio personale. A conclusione di Expo saranno riviste le disposizioni organizzative emanate al riguardo ed entro i primi giorni di novembre conto di rendere pubblico il V Bilancio di Responsabilità Sociale, che sarà anche l’occasione per un consuntivo sulla attività della nostra Procura: saranno i dati e i fatti a parlare. Buone vacanze a chi parte e buon lavoro a chi rimane".

Nessun cenno, come si vede, ai veleni e alle tensioni che hanno agitato la vita della Procura milanese: e da cui Bruti Liberati, leader storico di Magistratura democratica, era uscito finora vincitore con la cacciata da Milano del suo principale avversario, Alfredo Robledo. Ma sulla sorte di Bruti pesavano ancora due incognite: il procedimento disciplinare aperto dal Csm e la valutazione sulla sua conferma nell'incarico, entrambi condizionati dalla vicenda del fascicolo di inchiesta sulla Sea dimenticato dal procuratore per diverse settimane in cassaforte. Ora, verosimilmente, la scelta di Bruti di lasciare il campo chiuderà anche quei due capitoli.

E aprirà una corsa alla successione che si annuncia agguerrita.

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