Cronache

L'affondo di don Mazzi: "Se fossi Papa chiuderei il Vaticano"

Don Mazzi compie 90 anni e attacca la curia: “La rovina della Chiesa non sono i pochi preti, ma sono i preti che ci sono: cominciando dai cardinali”

L'affondo di don Mazzi: "Se fossi Papa chiuderei il Vaticano"

“La rovina della Chiesa non sono i pochi preti, ma sono i preti che ci sono: cominciando dai cardinali”. L’attacco alla curia vaticana arriva da don Antonio Mazzi, il “prete di strada” che ha fatto la storia con la sua comunità Exodus. Una vita spesa per aiutare gli ultimi, gli emarginati, i tossici. “Non ho fatto il prete da impiegato del Padre Eterno”, rivendica pochi giorni dopo aver spento le sue prime 90 candeline.

Un’età in cui ci si possono togliere tutti i sassolini dalle scarpe. E così, approfitta della trasmissione “Uno, nessuno, 100Milan” di Radio24, per sparare a zero sui sacri palazzi. “Il Vaticano deve scomparire – dice provocatoriamente il don - il Papa deve tornare in una casetta ad Assisi”. “Guarda cosa ha addosso un cardinale: dalla collana e la croce d'oro, all'anello con il diamante – continua - solo con il vestito che indossano si potrebbe sfamare 10 africani”. “Ma non si vergognano?”, è il commento del sacerdote che ha ospitato nei suoi centri, tra gli altri, Fabrizio Corona ed Erika De Nardo, la ragazza che nel febbraio del 2001 uccise la madre e il fratellino a Novi Ligure.

Ai conduttori, Alessandro Milan e Leonardo Manera, che gli chiedono qual è la prima cosa che farebbe se diventasse Papa risponde senza mezzi termini: “Chiuderei il Vaticano e San Pietro diventerebbe una chiesa normale”. “I Musei Vaticani li darei in affitto ai giapponesi e ai cinesi – prosegue – e i cardinali li manderei in Africa, che c'è bisogno di preti”. Poi si rivolge provocatoriamente ai radioascoltatori: “Immaginate il cardinal Bertone in Africa, senza attico e senza vestito rosso”.

L’attacco di don Mazzi arriva in un momento in cui Papa Francesco deve misurarsi con diversi scandali sul fronte finanziario. Il più discusso è quello della compravendita milionaria da parte della segreteria di Stato di alcuni immobili a Londra, per cui sono stati rimossi dall’incarico cinque funzionari di spicco, primo fra tutti il direttore dell’Aif, l’Autorità antiriciclaggio vaticana, Tommaso Di Ruzza. “La frase esatta che mi ha detto il Papa è: 'tocco appena la crosta’”, ha confidato il sacerdote al giornalista di Radio 24.

Un passaggio dell’intervista, infine, è stato dedicato al movimento delle sardine, nato qualche settimana fa con la protesta anti-Salvini organizzata a Bologna, in Piazza Maggiore. Il movimento di Mattia Santori piace al sacerdote che “vede Dio poco nelle cerimonie e nei cardinali” e più “nei poveri”. “È una intuizione di alcuni ragazzi che dicono di voler una vita migliore, rapporti migliori e più umani”, spiega.

E confessa: “Alla manifestazione di Milano ci sarei andato anche io”.

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