Cronache

Una bomba a orologeria: cosa sta succedendo a Lampedusa

La situazione dentro la struttura si fa sempre più drammatica. Gli sbarchi continuano e i rischi legati alla fuga e ai contagi diventano sempre più concreti

Una bomba a orologeria: cosa sta succedendo a Lampedusa

L’hotspot di Lampedusa è ormai una bomba ad orologeria, tra migranti stipati in ogni angolo, elevato rischio fuga e condizioni di sicurezza assai precarie. A tutto ciò si aggiunge il fatto che gli sbarchi vanno avanti senza alcuna sosta. È una situazione drammatica quella che sta vivendo la più grande delle Pelagie sul fronte migratorio e a darne dimostrazione è proprio il centro di accoglienza di contrada Imbriacola. Divenuta l’emblema dell’imponenza del fenomeno immigrazione, la struttura quest’oggi conta più di 800 migranti dopo gli sbarchi che si sono susseguiti a raffica la scorsa notte. Nel giro di poche ore sono arrivati infatti 296 migranti, tutti tunisini, a bordo di 6 barconi. Ore calde, intense e che hanno visto gli uomini delle Forze dell’ordine impegnati costantemente a prestare i primi soccorsi. Dopo le prime identificazioni e i tamponi per rilevare eventuali casi di positività al Covid, gli stranieri sono stati accompagnati nell’hotspot.

E così, a fronte dei 250 posti omologati, la struttura ne accoglie un numero che va abbondantemente oltre. Ma la situazione da questa mattina non preannuncia nulla di buono. Pare infatti che nel corso della giornata il mare porterà altri migranti. La prefettura di Agrigento lavora costantemente per cercare di avviare prima possibile i trasferimenti. Ma come accaduto gli scorsi giorni, quando le condizioni meteo sono ottimali, l’hotspot non riesce a svuotarsi a causa dei continui arrivi. Una situazione drammatica che dà l’assist al rischio fuga degli ospiti. E in una situazione sanitaria ancora precaria, a causa del ritorno dell’aumento dei contagi, sarebbe un evento da scongiurare.

Proprio per questo motivo Forza Italia chiede a gran voce la vaccinazione e il green pass pure nei centri di accoglienza. “Oggi – ha dichiarato il coordinatore nazionale del partito Antonio Tajani - serve anche una campagna europea di vaccinazione in Africa e nei centri d’accoglienza in Italia. Questo anche per concedere il green pass agli immigrati nei centri d’accoglienza e tutelare la loro salute come la nostra”. E intanto proprio dall' Africa arrivano le principali preoccupazioni, soprattutto sul fronte tunisino. Dopo il congelamento del parlamento da parte del presidente Kais Saied, il rischio diretto per l’Italia potrebbe riguardare l’apertura di una breccia degli scafisti tra le maglie della sicurezza tunisina. Gli arrivi di ieri sera ne sarebbero in un certo senso una dimostrazione.

Nel frattempo dentro l’hotspot la situazione non è delle migliori. Dopo la visita eseguita al suo interno dal coordinatore della Lega di Lampedusa, Attilio Lucia, insieme a tre rappresentanti del Carroccio, emerge anche un particolare sulle condizioni della struttura: “In alcune camere – ha affermato a IlGiornale.it Attilio Lucia – ci sono dei fili penzolanti. Le condizioni di sicurezza per i migranti non sono delle migliori. Occorre che venga fatta chiarezza subito e che si attuino quelle accortezze che evitino l’accadimento di fatti spiacevoli”. Attilio Lucia punta il dito contro l’attuale titolare del Viminale: “ Il ministro Luciana Lamorgese – ci dice - ad oggi non sta facendo sentire la sua presenza sul territorio. Un ministro assente è un ministro che non c’è. A mio avviso farebbe meglio a dimettersi. Quando c’era al suo posto

html">Matteo Salvini – conclude il coordinatore della Lega sull’Isola- la situazione era migliore. È stato un male aver smantellato i sui decreti sicurezza

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