Cronache

Lampedusa sprofonda di nuovo: 870 clandestini in meno di 24 ore, l'hotspot collassa

35 eventi in un solo giorno a Lampedusa: incessante il lavoro delle forze dell'ordine sull'isola. Ma non si fermano gli sbarchi in tutto il sud Italia

Lampedusa sprofonda di nuovo: 870 clandestini in meno di 24 ore, l'hotspot collassa

Oltre 870 clandestini sbarcati in meno di 24 ore a Lampedusa tra la mattinata di sabato e le prime luci dell'alba di domenica. Chi dice che simili numeri su un'isola che ha una superficie di poco più di 20 chilometri quadrati non sono un'emergenza, probabilmente è in mala fede. Tra ieri e oggi, a Lampedusa si sono registrati 35 sbarchi, di cui quindici solo nella notte. Un lavoro immane per gli uomini e le donne del servizio di pattuglia marittima, che hanno fatto la spola tra il mare attorno all'isola e il molo Favaloro per ore allo scopo di far sbarcare i migranti intercettati, ora ammassati nell'hotspot dove si contano quasi 1.400 persone. Dopo le condizioni meteomarine sfavorevoli degli ultimi giorni, sono ricominciate le partenze in massa dal nord Africa in direzione delle nostre coste. Nella notte tra il 22 e il 23 luglio, la Tunisia ha bloccato quindici partenze di barchini diretti in Italia, per un totale di 126 persone che sono state bloccate prima che lasciassero le acque territoriali del Paese.

Lampedusa al collasso

Dalla notte e fino all'alba, le motovedette della guardia costiera e della Guardia di Finanza hanno operato senza sosta in mare per portare sull'isola 411 migranti, distribuiti tra 15 barchini che le pattuglie hanno intercettato al largo delle coste. Questi si aggiungono ai 350 che erano già stati portati a Lampedusa nelle ore precedenti, recuperati da altri 15 barchini che durante la giornata le forze dell'ordine avevano intercettato al largo dell'isola. Le nazionalità sono disparate: subsahariani, pakistani, bengalesi, egiziani, sudanesi, e ancora tunisini e marocchini. Durante il giorno è stato intercettato a 5 miglia da Lampedusa un altro barchino con a bordo 13 tunisini, trasferiti al molo Favaloro. E poi, ancora, attorno all'ora di pranzo sono stati 4 gli eventi, che hanno portato sull'isola ulteriori 73 migranti, tutti tunisini. A questi si aggiungono altri due sbarchi con 8 e 28 tunisini a bordo, intercettati a 3 miglia e mezzo da Lampione e a 4 miglia e mezzo da Capo Ponente dalla motovedetta della guardia di finanza.

Ora, nell'hotspot si trovano quasi 1.400 migranti, stipati un una struttura che ne potrebbe accogliere al massimo 350. Ed è nuovamente piena emergenza sull'isola, dove questi ritmi di sbarco non possono essere sostenuti a lungo. Solo due settimane fa l'hotspot era ridotto nelle stesse condizioni ed è stato necessario utilizzare la nave San Marco, seconda nave della classe San Giorgio, un mezzo anfibio di 135 metri di lunghezza che ha fatto la spola con Pozzallo per trasferire i migranti. Non è escluso che nelle prossime ore possa tornare a Lampedusa per una nuova operazione di trasferimenti, visto che nelle prossime ore sono attesi anche altri migranti.

La situazione sulle coste

Se Lampedusa fa impressione per il numero di clandestini che raggiungono le sue coste, anche le altre regioni registrano criticità. A Pantelleria nei giorni scorsi c'erano 64 migranti presso l'ex caserma Barone, di cui 35 positivi al Covid. Numeri non paragonabili a quelli di Lampedusa ma comunque elevati per un'isola che non ha un hotspot e la cui struttura destinata all'accoglienza può ospitare, per un limitato periodo di tempo, appena 28 migranti. Il 22 luglio, per altro, a Pantelleria è arrivato anche un migrante in autonomia a bordo di un kayak. Inoltre, ieri pomeriggio sull'isola di Marettimo si è verificato uno sbarco di 25. Sono ripresi anche gli arrivi in Sardegna, nel sud-ovest dell'isola, dove le forze dell'ordine hanno intercettato un gruppo di nordafricani lungo la ss 195. Ora, il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzi, lancia l'allarme in vista della visita del ministro Luciana Lamorgese: "Bisogna trovare il modo bloccare gli sbarchi dei migranti che continuano anche in queste ore".

Venerdì altri 150 migranti sono poi sbarcati in Calabria e trasportati a Reggio Calabria, dove vengono alloggiati all'interno di due strutture sportive, il Palloncino e lo Scatolone, come vengono comunemente chiamati in città. Sono strutture non ottimali per l'accoglienza, perché non dispongono di adeguati servizi igienici e perché durante l'estate risultano troppo calde. Inoltre, come segnalano le cronache locali, le strutture vengono sottratte ai ragazzi reggini, che le potrebbero utilizzare per la pratica sportiva: da 8 anni vengono impiegate come centro di accoglienza per i migranti.

A Messina sono arrivati i 227 migranti intercettati al largo delle coste italiane nel corso della notte dalle pattuglie marittime. Si trovavano a bordo di un barcone che ne trasportava 500. Insieme a loro sono arrivati nella città siciliana anche 5 cadaveri. Il resto dei 500 sono stati destinati ad altri porti. A Catania sono state destinate 150 persone. Stando ai dati del ministero dell'Interno, fermi al 22 luglio, sono oltre 34mila i migranti giunti sulle coste italiane dall'inizio dell'anno, contro i 25mila del 2021.

L'appello di Matteo Salvini

Davanti a queste situazioni devastanti, è nuovamente sceso in campo anche Matteo Salvini: "Quattrocento undici clandestini sbarcati in poche ore, Lampedusa in emergenza.

Il 25 settembre gli italiani potranno finalmente scegliere di cambiare: tornano sicurezza, coraggio e controllo dei confini".

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