RomaNell'aula della Camera si arriva al voto finale sul disegno di legge anticorruzione con un giorno d' anticipo. I 12 articoli vengono approvati in una volata, tra gli applausi del Pd. Non ci sono correzioni rispetto alla versione del Senato e il testo diventa legge con 228 sì, 53 no e 11 astenuti. Votano a favore Pd, Sel, Sc, Per l'Italia, Ap, gli ex 5 stelle di Alternativa Libera; contro Fi e M5S, mentre la Lega si astiene.
Matteo Renzi ha urgenza di presentarsi come alfiere della legalità, così anche le critiche del Csm sono state ridimensionate, le osservazioni dell'Anm si sono trasformate quasi in un peana e il ministro della Giustizia Andrea Orlando nel suo intervento dice basta alle polemiche «strumentali», perché «finalmente è stato fatto un passo che la politica da troppo tempo non era nelle condizioni di fare».
In poche ore, dunque, vengono aumentate le pene dei reati di corruzione, diventano più pesanti le sanzioni accessorie, s'introduce l'obbligo per i corrotti di restituire il maltolto se vogliono accedere al patteggiamento, si riducono le pene a chi collabora e si reintroduce il reato di falso in bilancio, di fatto eliminato nel 2002.
«Corrotti e corruttori tradiscono il Paese. La nuova legge anti corruzione da oggi rende più forte l'Italia. Il governo mantiene gli impegni», scrive su Twitter il Guardasigilli.
Anticorruzione approvata, si procederà speditamente su altri fronti della giustizia, dalla prescrizione alle intercettazioni, ma il premier ha anche la necessità di smorzare gli attriti con la minoranza Pd e di stabilire un'intesa con M5S e Sel. Per questo, ha voluto la calendarizzazione della riforma del conflitto d'interessi, che approderà in aula il 22 giugno, con l'obiettivo di essere approvata entro il mese o all'inizio di luglio.
La maggioranza sta lavorando ad un nuovo testo, ma una prima versione in 10 punti è già stata presentata al comitato ristretto della commissione Affari costituzionali da Francesco Sanna e dovrà essere confrontato con il testo unificato del relatore di Fi Francesco Paolo Sisto.
Per correggere la legge Frattini si interviene preventivamente sul conflitto d'interessi, imponendo a parlamentari e membri del governo di vendere o affidare ad un blind trust proprietà che potrebbero generare conflitto d'interessi, pena sanzioni più severe di prima, che prevedono la decadenza o la cessazione del mandato.
E questo, non solo per i titolari o gli amministratori dell'impresa che opera con una concessione pubblica, ma anche chi ha «funzioni di controllo sostanziale» dell'azienda. Si tratta ora di stabilire chi dovrà stabilire se c'è una situazione di conflitto d'interessi: per Pd e governo non un'altra Autorità ma piuttosto una commissione di pochi esperti, eletti con i criteri usati per Csm e Consulta, ma senza nuovi costi.
Quanto alla prescrizione, è il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone a dare indicazioni precise al governo, riaprendo una polemica interna alla maggioranza, con Ncd, sulla legge anticorruzione. «Serve - spiega- una riforma complessiva della prescrizione e una norma ad hoc per i reati di corruzione. I termini attuali sono inadeguati.
La scelta è politica ma tornare a un regime vicino a quello precedente la ex Cirielli, sui 15-17 anni credo sia congruo: oltre avrebbe poco senso. Dopo 18 anni punire un soggetto che ha commesso un reato tanto tempo prima, non ha più senso».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.