Cronache

L'Antimafia contro la massoneria: sequestrati gli elenchi di iscritti

L'esponente Pd dispone il sequestro degli iscritti alle logge della massoneria di Sicilia e Calabria: "C'è rischio di infiltrazioni mafiose"

L'Antimafia contro la massoneria: sequestrati gli elenchi di iscritti

La Commissione parlamentare Antimafia mette nel mirino la massoneria, disponendo il sequestro degli elenchi degli iscritti alle logge di Calabria e Sicilia dal 1990 ad oggi.

Il provvedimento riguarda gli iscritti alle logge Grande Oriente d'Italia; Gran Loggia Regolare d'Italia; Serenissima Gran Loggia d'Italia; Gran Loggia d'Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori. La Commissione presieduta da Rosy Bindi ha chiarito che gli uomini dello Scico della Guardia di Finanza di Roma procederanno alla perquisizione delle sedi nazionali delle quattro associazioni dopo che gli elenchi non erano stati consegnati nonostante le richieste ripetute più e più volte.

La misura arriva nell'ambito di un'inchiesta sui rapporti fra mafie e massoneria: "Nel corso delle missioni in Calabria e Sicilia, della documentazione acquisita e delle audizioni finora svolte - riferisce in una nota la Commissione - sono emersi preoccupanti elementi sul rischio di infiltrazione da parte di Cosa Nostra e della 'Ndrangheta di settori della massoneria. Si è anche evidenziata la ricerca di relazioni e convergenze tra uomini delle cosche ed esponenti delle classi dirigenti e imprenditoriali appartenenti a logge massoniche finalizzati al perseguimento di comuni interessi illeciti".

"Ritenendo che le stesse logge massoniche - prosegue la comunicazione - a rischio di strumentalizzazioni mafiose, avessero interesse ad accertare eventuali devianze, è stato chiesto ai rispettivi Gran Maestri in uno spirito di collaborazione di trasmettere gli elenchi dei loro aderenti alle logge della Sicilia e della Calabria, regioni interessate dalle indagini e con un numero elevato di aderenti alla massoneria. Tali elenchi sono necessari per verificare la presenza, tra gli iscritti, di soggetti riconducibili a vario titolo alle organizzazioni mafiose o in rapporto con le stesse".

La decisione della Commissione è stata duramente contestata dagli alti ranghi della massoneria italiana. Il gran maestro del Grande Oriente d'Italia, Stefano Bisi, ha parlato infatti di un "atto illegale e intimidatorio".

Le richieste dei massoni, però, sono state almeno in parte accolte: la Commissione parlamentare Antimafia ha infatto disposto la secretazione degli elenchi "nonostante non sia opponibile in questo caso il diritto alla privacy".

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