L'Antitrust blocca gli operatori: "Stop ai rialzi delle bollette telefoniche"

L'Autorità di controllo sospetta che ci sia un accordo tra tutte le compagnie telefoniche per rincarare le tariffe

L'Antitrust blocca gli operatori: "Stop ai rialzi delle bollette telefoniche"

Stop agli aumenti delle bollette telefoniche dopo il ritorno alla fatturazione mensile. L'Antitrust ha adottato "misure cautelari urgenti intimando agli operatori di sospendere l'attuazione dell'intesa oggetto di indagine e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti". Lo ha deciso l'Authority nell'ambito dell'istruttoria avviata lo scorso febbraio per accertare l'esistenza di un'intesa fra Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre, con la quale, tramite Asstel, avrebbero coordinato la propria strategia commerciale portando a rialzi di importo simile. L'Authority ha ritenuto che la documentazione acquisita durante le ispezioni "confermi prima facie l'ipotesi istruttoria secondo cui le parti avrebbero comunicato, quasi contestualmente, ai propri clienti che la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile anziché su quattro settimane, prevedendo, al contempo, una variazione in aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, invece che 13".

"Ottimo! Bene ha fatto a sospendere gli aumenti, in attesa del giudizio finale. Accolte le nostre richieste. Vittoria dei consumatori!". Così Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori commenta la decisione dell'Antitrust di sospendere l'accordo sui rialzi delle bollette a 30 giorni.

"Avevamo segnalato la strategia commerciale coordinata e concertata delle compagnie telefoniche per far credere che gli aumenti dell'8,6% non ci fossero e che le modifiche contrattuali dipendessero solo dalla legge, determinando così l'effetto di limitare l'esercizio del diritto di recesso. Ovvio, infatti, che è inutile recedere se tutti fanno la stessa cosa e tutto è dovuto alla legge 172/2017. Peccato che non sia così! Ora speriamo che il procedimento si chiuda con una condanna".

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